Astrazeneca racconta la democrazia (e Sputnik l’autoritarismo)

Lo so, non ne potete più di grandi metafore, ma consentitemene ancora una: AstraZeneca, la metafora della democrazia. Succede che AstraZeneca non distribuisca ai paesi dell’Unione europea le dosi di vaccino nelle quantità stabilite, ed è una classica stortura del mercato, con il quale le democrazie convivono poiché considerano la proprietà privata e il diritto d’impresa fondamenti della libertà individuale; e le democrazie, quando si imbattono in uno stortura, cercano di raddrizzarla, sapendo di non poterla raddrizzare mai del tutto, solo un poco, quanto è consentito al legno storto che è l’uomo. Non gli danno fuoco, non ci spargono sopra il sale, non procedono con la soluzione salvifica della perfezione e della purezza: quella la lasciano al miracolismo delle democrazie autoritarie o illiberali.

Secondo, si diffonde il sospetto che il vaccino di AstraZeneca provochi effetti collaterali gravi, fino alla morte, e sulla base di dati insufficienti o più probabilmente inconsistenti, eppure il sospetto si diffonde lo stesso. Eccolo un altro effetto collaterale: della trasparenza. E infatti sulla trasparenza si butta qualche giornale in eccesso spinto di allarmismo, qualche politico alla ricerca inesausta di appigli d’opposizione, e ci sguazza il cretinismo diffuso, dei non molti, ma non pochi, ora indisposti alla vaccinazione, essendo il cretinismo un altro diritto inviolabile della democrazia (sennò i cretini non voterebbero).

Al momento le percentuali da zero virgola di incidenti dopo la vaccinazione, e le evidenze di correlazione fra vaccino e incidente, sono tali per cui si potrebbe dire, allo stesso modo: va al bar a prendere il cappuccino e muore, oppure ricoverato dopo avere visto una serie Netflix. Nessuno si sognerebbe di indagare i baristi o gli sceneggiatori, e dunque evviva la democrazia, la quale impone, nel momento del consenso informato, che il vaccino non è sicuro al cento per cento, e può provocare effetti collaterali, e ho visto gente trasalire alla notizia, e naturalmente notizia non è (ho qui con me il foglietto illustrativo di un banalissimo medicinale con paracetamolo, e avvisa che può provocare gravi reazioni cutanee, gonfiore della pelle o delle mucose, rigonfiamento della laringe, shock anafilattico, riduzione delle piastrine, dei globuli bianchi, dei globuli rossi, dell’emoglobina, dei granulociti, di “tutte le cellule presenti nel sangue”, sonnolenza, vertigini, debolezza, cefalea, orticaria, eritemi, allergia alla luce, visione offuscata, ispessimento delle secrezioni bronchiali, disturbi gastrointestinali, alterazioni del fegato, epatiti, insufficienze renali, assenza di urine. Sarà il caso di abolire il paracetamolo?).

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