AstraZeneca, vertice d’emergenza dell’Ema: «Ma per ora niente rischi». Su 17 milioni di vaccinati, 37 tra embolie e trombosi

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Nel fine settimana Ema ha chiesto ad AstraZeneca di fornire i dati sugli effetti del vaccino a livello mondiale. Li incrocerà con le varie segnalazioni dei differenti paesi europei. «Vediamo cosa uscirà dal vertice con Ema, ma i dati evidenziati in queste ore, a cominciare dall’Irlanda, parlano di casi non omogenei, non considerabili parte di una stessa famiglia di eventi: ve ne sono trombotici venosi, ve ne sono trombotici arteriosi, ve ne sono legati ad emorragie cerebrali, non sono collegabili. Sui numeri, occorrerà fare un confronto tra l’atteso, che è noto, nella popolazione generale, e l’eventuale aumento di incidenza nei vaccinati. Dico la verità: per ora sembrano numeri molto piccoli per pensare a un aumento di incidenza. Ma aspettiamo le verifiche con Ema».

AstraZeneca: «Nessun aumento del rischio. Su 17 milioni di vaccinati, 37 eventi di embolia e trombosi»

Le scelte dell’Europa

Perché all’interno dell’Unione europea le scelte sono differenti? Norvegia, Danimarca e Irlanda bloccano, gli altri paesi no. Magrini: «Non sono visioni incompatibili. C’è chi ferma tutto per un massimo principio di cautela. C’è chi vuole evitare sospetti eccessivi che sarebbero, a mio avviso, ingiustificati per questo vaccino. Il ritiro del lotto in Italia è stato richiesto dalla procura. Altri paesi, come la Francia, non hanno preso misure. Non ci può essere una scelta regionale di sospendere un vaccino. Ricordiamo che l’Organizzazione mondiale per la sanità, pochi giorni fa, ha detto che per ora non c’è motivo per sospettare una correlazione tra eventi trombotici e vaccini. Bisogna mandare un messaggio di fiducia per una campagna vaccinale che finora è andata bene. Diciassette milioni di persone sono state vaccinate con AstraZeneca in Europa e nel Regno Unito».

Spiega la casa farmaceutica: «Finora in tutta la Ue e nel Regno Unito, ci sono stati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 di embolia polmonare tra chi ha ricevuto il vaccino. Questi dati sono molto più bassi di quanto ci si aspetta che si verifichi naturalmente in una popolazione generale di queste dimensioni ed è simile in altri vaccini Covid-19 autorizzati». Ann Taylor, Chief Medical Officer di AstraZeneca: «Circa 17 milioni di persone nella Ue e nel Regno Unito hanno ricevuto il nostro vaccino e il numero di casi di coaguli di sangue segnalati in questo gruppo è inferiore alle centinaia di casi che ci si aspetterebbe tra la popolazione generale».

Secondo quanto riporta il quotidiano “Aftenposten”, in Norvegia, dove ci sono stati un decesso e tre ricoveri per un coagulo di sangue di persone vaccinate, Steinar Madesn, direttore dell’agenzia del farmaco, ha replicato: «AstraZeneca non ha alcuna base per affermare che questi casi non hanno nulla a che fare con il vaccino». Ha però precisato: «Se guardi i grandi numeri, è vero che non ci sono indicazioni che il vaccino di AstraZeneca contro il Covid-19 causi un aumento del numero di coaguli di sangue. Ma poi ci sono i casi individuali, ed è indispensabile approfondire».
 

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