Nuovo linguaggio per uscire dalla Ztl
MASSIMILIANO PANARARI
Innovare nella continuità. E collocare saldamente il Pd nella riconfigurazione del quadro politico dell’era Draghi – il vero Demolition Man, secondo l’Economist –, restituendogli la funzione di partito di riferimento della sinistra riformista e «delle istituzioni» (e affrancandosi dall’immagine di quello «del potere»).
Sono questi gli obiettivi suggeriti dalle parole di Enrico Letta nel suo discorso di ieri. Un linguaggio che oscilla tra il campo della «responsabilità» (il ruolo di partito di sistema) e quello dell’«identità», da ridefinire per ricostruire la società post-covid, in primis per i «giovani» (tra i principali losers della pandemia) e i «talenti» non valorizzati. Una comunicazione ecumenica e di rassicurazione, che ricorre a citazioni attestate nel campo largo del centrosinistra (da Delors a Berlinguer, da Sartre a don Mazzolari), e ne conosce bene le liturgie.
Al medesimo tempo, il rilancio della «partecipazione», le «porte aperte» e le «agorà democratiche» per provare a innestare nuove energie in quello che dovrà essere un partito-tenda, al centro di un’alleanza con il Movimento 5 Stelle “costituzionalizzato” (e le altre formazioni progressiste), senza egemonismi ma neppure subalternità.
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