Più tasse e sussidi federali, la strategia di Biden per far decollare l’America

paolo mastrolilli

DALL’INVIATO A NEW YORK. Keynes e Roosevelt staranno sorridendo dall’aldilà, perché la linea economica di Biden per uscire dalla crisi provocata dal Covid affonda senza dubbio le radici teoriche nelle idee dell’economista britannico, e quelle pratiche nel New Deal usato dal presidente americano per superare la Grande depressione. I problemi ora sono due. Primo, verificare se la scommessa di resuscitare il «welfare state» dopo l’era di Reagan, Friedman, ma anche Bill Clinton, favorirà davvero una crescita solida, sostenibile ed inclusiva, capace di tagliare le gambe ai populismi e vincere la competizione con la Cina. Secondo, come pagarla, visto che il capo della Casa Bianca medita il maggior aumento delle tasse dal 1993, e la segretaria al Tesoro Yellen sta già negoziando nell’Ocse una global minimum tax del 12% da applicare alle multinazionali, che riguarderebbe anche gli altri Paesi, Italia inclusa. Ieri Biden ha celebrato alla Casa Bianca l’American Rescue Plan, che ha stanziato 1.900 miliardi di dollari per tutto, sussidi di disoccupazione, agevolazioni fiscali per i figli, soccorso alle imprese: «L’aiuto è già qui. Iniezioni per i vaccini nelle braccia, e assegni in tasca. L’85% degli americani riceverà 1.400 dollari e la povertà fra i bambini sarà dimezzata». È il senso politico dell’iniziativa, che ribalta il tavolo: Donald aveva aiutato ricchi e grandi aziende; Joe i poveri e le piccole imprese. L’ex consigliere economico presidenziale Gene Sperling è stato incaricato di gestire l’applicazione del piano, che questa settimana Biden e la vice Harris promuoveranno in sette Stati chiave. Oltre il 60% degli elettori appoggia l’American Rescue Plan, ma nessun repubblicano lo ha votato. Il Gop, che pure aveva approvato provvedimenti simili quando alla Casa Bianca c’era Trump, si è opposto per ragioni ideologiche, ma soprattutto per non aiutare il presidente democratico ad ottenere un successo che aumenta la sua popolarità. Lui ora spera di fargliela pagare, in particolare alle elezioni midterm del prossimo anno. Goldman Sachs prevede che dopo questa iniezione di fondi l’economia americana crescerà dell’8% nel 2021. Biden però sa che non basta per vincere la scommessa, finalizzata a battere i repubblicani nel 2022, e soprattutto nelle presidenziali del 2024, dove Trump minaccia di ricandidarsi.

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