Covid, ecco le nuove raccomandazioni contro le varianti: 2 metri di distanza e test multi-gene
Con il dilagare delle varianti del coronavirus, a partire da quella inglese (responsabile ormai di oltre il 50% dei casi di infezione a livello nazionale), arrivano nuove indicazioni per la prevenzione ed il contenimento. A partire dall’aumento del distanziamento fisico a 2 metri, quando possibile, e l’utilizzo di test multi-geni per identificare le mutazioni. Ma anche alla quarantena per i vaccinati, se contatto stretto e a prescindere se con una o due dosi.
Le raccomandazioni sono contenute in un nuovo rapporto redatto da Inail, Iss, Aifa e ministero della Salute. Per il distanziamento fisico, un metro rimane la distanza minima da adottare ma sarebbe opportuno aumentarla “fino a due metri, laddove possibile e specie in tutte le situazioni in cui venga rimossa la protezione respiratoria come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo”.
Inoltre, “non è indicato modificare le misure di prevenzione e protezione basate sull’uso delle mascherine e sull’igiene delle mani; al contrario, si ritiene necessaria un’applicazione estremamente attenta e rigorosa di queste misure”.
Altra indicazione riguarda i contatti stretti. Si evidenzia infatti che anche chi è vaccinato contro Sars-CoV-2, dopo un’esposizione ad alto rischio con un caso Covid “deve adottare le stesse indicazioni preventive valide per una persona non sottoposta a vaccinazione, a prescindere dal tipo di vaccino ricevuto, dal numero di dosi e dal tempo intercorso dalla vaccinazione”.
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