Speranza: “La fine dell’incubo è più vicina, ma l’Italia resterà ancora a colori”
Chi rifiuta il vaccino di Oxford finirà in coda?
«Se
uno rifiuta dobbiamo darlo immediatamente ad altri. Fuori dalle
indicazioni delle autorità sanitarie non ha senso scegliere il vaccino
perché sono tutti sicuri ed efficaci. E soprattutto sono tutti capaci di
proteggere dalle forme gravi di malattia».
Merkel ha annunciato che acquisterà Sputnik anche senza l’ok di Ema. E noi?
«Resto
convinto che non conti la nazionalità degli scienziati che hanno
permesso la scoperta di un vaccino quanto la sua sicurezza ed efficacia.
Cose che solo le nostre Agenzie regolatorie possono accertare. Mi
aspetto comunque che Ema sia rapida nel decidere su Sputnik come sugli
altri vaccini in arrivo».
Diverse
regioni rischiano di rimanere in lockdown anche dopo Pasqua. Ma il
sistema a colori resterà anche dopo il 6 aprile alla scadenza del Dpcm
che l’ha reiterato?
«La scelta è stata
confermata dagli ultimi decreti del governo e credo sia la più efficace a
rendere le misure proporzionali alla differente situazione
epidemiologica dei territori. Per cui sì, sarà confermata».
Quando potremo riprendere a spostarci da una regione all’altra?
«Dipenderà
dal quadro epidemiologico, ma i nostri scienziati confidano che le
misure adottate e il numero sempre più ampio di persone immunizzate
possano migliorare la situazione in tempi non troppo lunghi».
Sbaglio
o il nuovo Cts sembra composto con il manuale Cencelli? Un tot di
rigoristi e un altro tot di aperturisti che sembrano strizzare l’occhio a
Salvini. Come il dimissionario Gerli, il matematico che le sbaglia
tutte…
«Voglio intanto ringraziare tutti
quelli che in questi mesi hanno servito il Paese con il loro prezioso
lavoro nel Cts. Una semplificazione era utile e auspicabile. Ora sono
sicuro che nei rispettivi ruoli di coordinatore e portavoce due
personalità del calibro di Locatelli e Brusaferro sapranno indirizzare
le scelte nella giusta direzione. Come hanno sempre fatto».
La
pandemia, lo ha ricordato Draghi, ha accentuato le diseguaglianze, che
si riducono soprattutto usando la leva fiscale. Come pensate di farlo
con la Lega che sostiene la flat tax, ossia tassare in egual misura alti
e bassi redditi?
«Questo governo non farà la
flat tax. Su questo Draghi è stato chiaro. Il principio che ci guida è
quello dell’equità e della progressività del sistema fiscale secondo
l’articolo 53 della nostra Costituzione».
Come
si trova a governare con Matteo Salvini che all’opposizione manifestava
senza mascherina mentre lei al governo predicava il rigore?
«Quando
si è al governo contano gli atti che si compiono, non le parole. E i
provvedimenti approvati in queste settimane sono sempre stati ispirati
al principio di cautela e all’idea che il diritto alla salute viene
prima di tutto. È solo vincendo la battaglia contro l’epidemia che
potremo far ripartire tutto il Paese».
Intanto avete varato la rottamazione delle cartelle esattoriali. Che come Leu avete sempre contestato…
«La
verità è che con la limitazione dei 30 mila euro di reddito e dei 5
mila dell’importo sanabile abbiamo respinto il tentativo di far passare
un vero condono. Qui parliamo di un intervento mirato, lontano da quello
che qualcuno pensava di fare».
Il programma di Letta e il rilancio dello Ius soli le piacciono? Mettere fine alle vostre divisioni?
«Allo
Ius soli sono favorevole. Quanto ai nostri destini ci confronteremo nel
merito. La questione centrale per noi resta la difesa dei beni pubblici
fondamentali, come salute, istruzione, lavoro e ambiente».
Sulla sanatoria si è rivisto l’asse Centrodestra-5S. Teme che l’esperienza del governo Draghi rimetta in discussione l’alleanza con i grillini?
«No. Credo in questa alleanza. A livello globale si confronteranno sempre più un’area di destra e una democratica e progressista. I Cinquestelle possono far parte di quest’ultima».
LA STAMPA
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