Draghi tra europeismo e pragmatismo

Quanto alle critiche rivolte alla Commissione per le contrattualizzazioni con le aziende farmaceutiche, le stesse vanno estese alla rappresentanza dei governi europei (tra cui quello del precedente Governo italiano) che hanno partecipato alla trattativa. Comunque mi pare difficile che i singoli Stati avrebbero fatto meglio nell’acquisto di 2,6 miliardi di dosi. La debolezza europea non è stata tanto nella trattativa, ma nella mancanza di mega-imprese in grado di mettere a punto e produrre in grandi quantità e rapidamente vaccini anti-Covid.

Perciò se Ema approvasse Sputnik, meglio sarebbe che la trattativa fosse fatta dalla Commissione e non dai singoli Paesi, perché non credo che avrebbero condizioni di favore, a meno di cercare sovranismi all’ungherese con una Russia che vuole spaccare l’Atlantismo eurocomunitario.

Industria, europeismo e mondo

Il problema rimane comunque quello della dipendenza Ue per i vaccini antiCovid19 e varianti. Spesso ho proposto un EuroVax e cioè un grande consorzio scientifico-tecnologico-industriale-sanitario europeo centrato su Germania, Francia e Italia.

Due sarebbero i risultati positivi. Quello di anticipare e rafforzare il varo della Hera (European Health Emergency Preparedness and Response Authority) cruciale tra le importanti iniziative in cantiere della Commissione per arrivare a un’Unione europea della sanità più forte ed integrata con gli Enti già esistenti e cioè l’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) l’Ema (European Medicines Agency). Bisognerebbe a tali fini usare il Mes che è inutilizzato perché con pochi finanziamenti non si va lontano. Inoltre quello di spingere la Ue a modificare le norme europee sulla concorrenza che hanno una visione mercatista superata dalla quale deriva anche la dipendenza europea da altri Paesi come Usa e Cina. Lo spazio concorrenziale di questi due paesi è il mondo, mentre per l’Europa è dentro sé stessa.

Dalla crisi alla crescita: EuroUnionbond strutturali

Draghi nella conferenza stampa ha detto che quando non si riesce ad operare in modo comunitario si procede altrimenti con pragmatismo. Ha però anche detto che il patto di stabilità va modificato, che i debiti pubblici salgono in tutti i paesi europei e che a tempo debito si vedrà che fare. Mi pare chiaro che a lui interessi una Ue più forte e indipendente capace di uscire da questa terribile crisi con il rilancio dello sviluppo e della innovazione e non una Ue dogmatica su canoni rigoristi superati.

Il NextGeneration Eu, che è soprattutto merito di von der Leyen ma anche di Merkel e Macron, va in quella direzione che vede adesso l’uscita della Merkel e l’ingresso di Draghi. Nella Commissione europea pesano anche Breton e Gentiloni così come Lagarde nella Bce. Con loro, in futuro, si potrebbe arrivare anche a degli EuroUnionBond strutturali (diversi dagli attuali e temporanei EuroRecoveryBond) capaci di assorbire una parte dei titoli statali nazionali e quindi rafforzando, con un debito pubblico europeo, la Ue.

L’HUFFPOST

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.