Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 22 marzo: 13.846 nuovi casi e 386 morti

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 22 marzo: 13.846 nuovi casi e 386 morti

Sono 13.846 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri sono stati +20.159, qui il bollettino). Sale così ad almeno 3.400.877 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 386 (ieri sono stati +300), per un totale di 105.328 vittime da febbraio 2020. Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 2.732.482 e 32.720 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +13.526). Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 563.067, pari a -8.605 rispetto a ieri (+6.219 il giorno prima). La flessione degli attuali positivi di oggi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

I tamponi e lo scenario

I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 169.196, ovvero 107.890 in meno rispetto a ieri quando erano stati 277.086. Mentre il tasso di positività è 8,2% (l’approssimazione di 8,18%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 8 sono risultati positivi; ieri era 7,3%. Qui la mappa del contagio in Italia.

Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri. Succede ogni lunedì: la curva tocca il punto più basso della settimana nella sua altalena, a causa di pochi tamponi (il minimo di analisi processate, che sono quelle domenicali). Per esempio, lo scorso lunedì (15 marzo) sono stati registrati +15.267 casi con un tasso di positività dell’8,5% (la percentuale più alta da quando sono stati introdotti i test rapidi il 15 gennaio). Oggi, il rapporto di casi/test sale all’8,2% dal 7,3% di domenica — capita con meno tamponi, perché si cerca in modo più mirato — però in confronto a quello di lunedì scorso (8,5%) è più basso. Ci sono piccoli segnali di un rallentamento dell’epidemia, ma la curva deve scendere. «I numeri ci stanno dicendo che siamo ancora nel pieno della terza ondata — ha detto Nino Cartabellotta , presidente di fondazione Gimbe, ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus —. Bisogna avere pazienza e prudenza. Si tratta di un equilibrio molto fragile, perché il virus sta circolando in maniera ancora importante nel nostro Paese».

È L’Emilia-Romagna la regione più colpita per numero di nuove infezioni (+2.118), seguita dalla Lombardia (+2.105) con un dato dimezzato rispetto a ieri — portando i casi totali dall’inizio dell’emergenza a 700.025 —, grazie a oltre 21 mila tamponi, ossia il numero di test regionali più alto della giornata. Ad avere un incremento a quattro cifre sono: Piemonte (+1.521), Lazio (+1.407), Campania (+1.313) e Toscana (+1.140). Tutte le altre regioni hanno un incremento a due o tre cifre.

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