Vaccino Covid, Curcio: «Un hotspot in ogni città. In campo 200mila volontari per aiutare le Regioni»
Che cosa farete?
«Il sistema
di protezione civile può contare su almeno 200mila volontari. Io credo
che debbano essere creati “Hotspot vaccinali” in ogni città. Siamo
pronti anche ad allestirli, preparati a farlo proprio come accade quando
c’è un terremoto o un’alluvione».
Come dovranno essere?
«Le
linee guida su cui stiamo lavorando tutti insieme saranno uguali
ovunque: grande parcheggio, entrate e uscite separate, area di attesa,
medici che verificano le condizioni di idoneità, sale per l’inoculazione
e altre dove aspettare i 15 minuti obbligatori».
Basterà?
«Un ruolo strategico possono averlo le farmacie, proprio come sta avvenendo per i tamponi rapidi. E poi ci sono i 42mila medici di base.
Dobbiamo essere veloci, arrivare ovunque in ogni modo possibile e la
protezione civile avrà un ruolo fondamentale logistico e pratico».
Sui tamponi i medici di base hanno fatto resistenza.
«Sarebbe
ben strano che si opponessero alla campagna vaccinale allontanando la
luce in fondo al tunnel. Io conto molto anche sugli odontoiatri» .
È favorevole alle vaccinazioni gestite dalle aziende?
«Sì, possono essere un altro punto di forza in questa battaglia.
L’importante è che anche in questo caso sia rispettato il criterio
delle fasce d’età sia per i dipendenti, sia per i loro familiari».
Quando ne usciremo?
«Se le case farmaceutiche rispetteranno i tempi, io sono convinto che alla fine di quest’anno torneremo a riprenderci almeno in parte la nostra vita».
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