Il nodo Giustizia/ La riforma che punta sulle capacità delle toghe
E quindi? Alla fine
dei corsi ecco prendere corpo le valutazioni serie del profilo
attitudinale dei partecipanti. Un magistrato, dunque, che sa fare
squadra, che si abitua a utilizzare la statistica e la giurisprudenza
consolidata. Nasce “l’Ufficio del processo”, modello clerks inglesi, che
classificano i casi, cercano i precedenti e i contributi dottrinali,
uno staff di supporto al giudice.
Qualcosa che richiama il team
della Formula Uno, dove ogni ruolo è finalizzato a rendere macchina e
pilota un tutt’uno vincente. È chiaro che, su questa strada, vecchie e
arcigne modalità culturali e comportamentali andranno smantellate.
Il giudice agirà dentro i confini dettati dalla legge ma fatalmente con minori margini di discrezionalità, anche riguardo ai tempi di produzione delle sentenze. Se ne sono viste e lette di incredibili, interminabili nelle implicazioni culturali e nello sfoggio di nozioni.
Già in passato è stato dimostrato che la struttura organizzativa di certi uffici giudiziari ha quasi azzerato il contenzioso ed esibito primati di efficienza. Dunque, si può. Per ora non si capiva bene come.
Qui si punta alla concretezza, alla produttività dei risultati, sulla base di criteri organizzativi manageriali, ispirati all’efficienza, collaudati e adeguati nel tempo.
Marta Cartabia sembra voler dire che questa strada non soltanto è percorribile da subito, con la possibilità in breve tempo di cominciare a trarre valutazioni sulla qualità dei dirigenti degli uffici in carica, ma è forse l’unica che evita di impaludarsi nell’infido territorio degli schieramenti. Il filtro tecnico politico utilizzato dal Guardasigilli mira anche a sventare un’altra insidia: quella di incartarsi nel groviglio delle ideologie, delle contrapposizioni partitiche e correntizie. Gli ingredienti velenosi che ci hanno portato alla triste realtà di oggi. Situazione che ha tenuto la questione della Giustizia all’ordine del giorno senza mai fissare la data di inizio dei lavori. Poi, s’affronteranno anche le altre questioni sempre calde: la prescrizione, la separazione delle carriere, la riforma del Csm. Ma, intanto, l’ “Ufficio del processo” potrebbe cominciare a dare segni di efficienza e sollevare la macchina dalla attuale asfissia.
Efficienza vuol dire fiducia: che è quella che scarseggia adesso.
IL MESSAGGERO
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