AstraZeneca, bufera per le dosi nascoste in Italia: “La metà andrà all’Ue”
Questo è il motivo per cui introdurremo principi di reciprocità e proporzionalità nel meccanismo di autorizzazione: dobbiamo garantire consegne tempestive e sufficienti di vaccini ai cittadini dell’Unione. Ogni giorno conta». Il Regno Unito è stato accusato proprio di mancanza di reciprocità, che invece è stata pienamente riconosciuta agli Stati Uniti. Eppure Londra e Bruxelles hanno annunciato di essere vicine a un’intesa «win win», in modo da espandere la distribuzione del siero anti Covid a tutti i cittadini. Una nota congiunta ha annunciato che «l’apertura e la cooperazione globale saranno la chiave per superare definitivamente la pandemia e prepararsi meglio ad affrontare le future sfide».
Intanto a Roma impazza la polemica politica. Per il segretario della Lega Matteo Salvini «se fosse vero che, a fronte di circa 5 milioni di vaccini previsti entro fine marzo per l’Italia, AstraZeneca ha 29 milioni di dosi in uno stabilimento di Anagni, sarebbe incredibile». Ha definito «scandaloso» il comportamento dell’azienda anglo-svedese il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, mentre ha chiesto chiarezza l’assessore della regione Lazio alla Sanità, Alessio D’Amato: «È paradossale sapere che a pochi chilometri da Roma ci sono milioni di fiale ferme nel momento in cui vengono tagliate le forniture». Riuscire a vaccinare almeno il 70% degli europei è l’obiettivo ambizioso della Commissione, bisogna cominciare a correre. –
LA STAMPA
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