Vaccini Lazio, è caccia a Johnson&Johnson: farmacie-Asl, è lite sulle fiale
Ma prima faranno un corso certificato dallo Spallanzani. Guardano, e non da convitati di pietra, a queste scaramucce anche gli oltre 2mila medici di base che hanno iniziato a vaccinare. Spiega Pier Luigi Bartoletti, leader regionale del Fimmg: «Anche noi dobbiamo avere le fiale di Johnson&Johnson, non fosse altro perché siamo medici di prossimità. Si sta sviluppando una discussione surreale: tutti chiedono i vaccini, ma i vaccini non ci sono. Così si perde solo tempo».
In poche parole rischia di ripetersi a breve il caos, la caccia ai vaccini che in questi giorni vede fronteggiarsi le stesse aziende sanitarie locali e i medici di famiglia, con questi ultimi che in un primo tempo dovevano per lo più inoculare AstraZeneca e sopratutto nelle scorse ore hanno visto il farmaco anglosvedese utilizzato per lo più nei centri vaccinali per proteggere insegnanti, poliziotti e, nonostante qualche reticenza da parte dei pazienti, anche 70enni e 80enni. Non a caso nelle ultime ore i dottori di primo livello hanno ricevuto fiale di Pfizer, nella speranza anche di velocizzare le iniezioni domiciliari.
IL MESSAGGERO
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