Il governo al lavoro sulle scuole. Figliuolo: “Ipotesi test studenti e docenti per monitorare i contagi”
Il governo per riaprire in sicurezza le aule dopo Pasqua pensa all’utilizzo dei tamponi. Due team sanitari dlel’esercito inviati in Molise e Basilicata
La scuola al primo posto. Mario Draghi, nell’intervento di ieri nell’emiciclo parlamentare in vista del Consiglio europeo, era stato chiarissimo: la prima cosa da far ripartire sono le scuole. Dopo Pasqua. E aveva aggiunto «speriamo». Ora per mettere in moto le prime speranze, si comincia con la pianificazione. E così nel vertice di stamattina a palazzo Chigi oltre si sono gettate le prime basi. Ma come fare? Lo spiega il generale Francesco Figiluolo: «Monitorare l’andamento dei contagi nelle scuole con test periodici per i ragazzi e i docenti. A sottoporre la richiesta – che sarà valutata in maniera definitiva solo nei prossimi giorni – è stato il ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi». In buona sostanza, si inizierà a controllare con tamponi sia gli studenti che i loro professori, innalzando ancora di più le misure di controllo per rendere sicure le aule e salvaguardare la didattica. Intanto, anche sul fronte del sostegno alle Regioni il governo inizia a muoversi. Due team sanitari mobili dell’Esercito, infatti, sono pronti per partire in Molise e in Basilicata proprio «a sostegno della campagna vaccinale, in particolare delle persone di elevata fragilità ed over 80, così come indicato dalle raccomandazioni del ministero della Salute».
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