L’Italia torna leader
Aspetto, quest’ultimo di cruciale rilievo, perché nessun processo d’integrazione può progredire a prescindere da un soddisfacente contemperamento di interessi che restano comunque prevalentemente nazionali. Si pone qui, soprattutto per l’Italia, se vorrà mantenere la propria ritrovata centralità in positivo, un problema di sostenibilità nel tempo. Di efficientamento del sistema, di ristrutturazione economico-sociale complessiva, che ci consenta di continuare a lottare un po’ sopra al nostro peso, indipendentemente da chi incarni pro tempore le nostre istituzioni. Mettere ordine a casa propria è la premessa di ogni autorevolezza, europea e nazionale. Una campagna vaccinale efficace e massiva, come un Recovery Plan ambizioso e lungimirante ne sono le premesse necessarie, ma non sufficienti. A evolvere dovrebbe essere soprattutto la nostra cultura politica: fino ad accettare che una assertività nazionale in Europa non è a scapito dell’interesse europeo e che d’altra parte la convinta partecipazione alle politiche europee non confligge con l’interesse nazionale. Siamo ancora abbastanza distanti.
LA STAMPA
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