Mario Draghi fuori dal bunker
Dicevamo: il momento, segnato da quasi cinquecento morti al giorno, cifra ancora enorme, ma che non compare più nelle prime pagine dei giornali dedicate tutte alle questioni dei vaccini, perché è fisiologico, connaturato all’animo umano, che l’aspettativa della vita è più forte del dolore, non è egoismo ma bisogno di futuro. E in questa fase di massima aspettativa in un paese sfibrato da un anno di chiusure, la spazzola della storia rende visibili tutti i nodi ereditati su un “modello italiano” che non era tale, accennati nell’intervista a Repubblica dell’ex capo della Protezione civile Borrelli o contenuti nell’impietosa inchiesta del settimanale tedesco Der Spiegel o resi palesi nei dati sui vaccini, somministrati, nel quadro di venti piani vaccinali regionali ereditati dal precedente governo, più ai giovani che agli anziani. Non è il momento, ma forse quando tutto sarà finito, della ricostruzione farà parte anche una poderosa operazione di verità sugli errori di impostazione ereditati.
L’HUFFPOST
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