“Vaccino prima ai magistrati? È un abuso”. Di Pietro accusa: la legge vale anche per loro

Senta Di Pietro, ai suoi tempi, e anche grazie alle sue inchieste, la magistratura godeva di un consenso altissimo fra gli italiani. Poi qualcosa è cambiato. Adesso non pensa che i suoi ex colleghi, con iniziative come questa sul vaccino, compromettano ulteriormente l’immagine della magistratura?

“Certo che quest’uscita danneggia l’immagine. La magistratura viene vista come una casta. Una professione necessaria al Paese che sfrutta il proprio ruolo per raggiungere un fine, un privilegio. Quanto al confronto con i miei tempi, per favore: non mischiamo il grano col loglio”.

Cioè?

“È cambiato molto, dai tempi di Tangentopoli. In questi ultimi anni c’è stata una degenerazione del sistema inquirente. Una degenerazione che coinvolge una parte della magistratura e che ha un’aggravante: chi degenera è in buona fede, cioè non sa e non capisce quanto sta sbagliando. Quando facevo il pm io, se si trovava un reato si cercava il colpevole. Adesso spesso prima si cerca il colpevole, poi ci si dà da fare per trovare un reato da contestargli. Per capirci meglio: si è passati dal magistrato becchino al magistrato poliziotto. Io trovavo il morto e poi cercavo l’assassino; adesso trovano l’assassino e poi cercano un morto”.

A volte si contestano reati che…

“Non me ne parli. Ci sono reati creati all’interno di altri reati, e mi scusi il gioco di parole. Come inventarsi l’abuso d’ufficio quando proprio non si può provare la corruzione, perché non c’è”.

Lei di corruzione se ne intende. Ai tempi di Mani Pulite diceva che era una prassi. La famosa “dazione ambientale”, ricorda?

“E come no. Ma adesso si contesta la corruzione anche dove non esiste proprio. Sto difendendo, come avvocato, un medico al quale una casa farmaceutica ha pagato un viaggio in Giappone, dove l’aveva invitato a un convegno. Ma dico io: e si doveva pure pagare le spese, questo medico? E poi: chi ci deve andare a un convegno a parlare di medicina, se non un medico? Io che rovescio il concime?”.

Anche sui politici c’è troppa pressione giudiziaria?

“Ma certo. Posso dirle una cosa? Per me anche Salvini è innocente. Cioè: non condivido quello che ha fatto. Ma era ministro di un governo che sapeva benissimo quello che stava facendo Salvini. E che facevano gli altri, in Consiglio dei ministri? Stavano a guardare? Si lavavano le mani come Ponzio Pilato? Forse sì, si sono lavati le mani come Ponzio Pilato. Ma Ponzio Pilato è colpevole della morte di Cristo! E allora dovrebbero essere processati tutti. Non Salvini solo”.

C’è qualcosa di cui si pente, Di Pietro?

“Sì, di una cosa: di avere creato i dipietrini”.

QN.NET

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