Pronto il decreto, l’Italia rimane blindata. Draghi non cede: “Inutile illudere i cittadini”

Le scuole a quanto pare sono un cruccio solo del premier e del ministro Patrizio Bianchi. Fonti della Lega promettono battaglia, ma sulla riapertura di bar, ristoranti e delle attività chiuse da settimane, come le palestre. Il ministro della Salute Roberto Speranza è contrarissimo, e considera già una concessione confermare nel decreto la possibilità di passare da arancione a bianco nel caso in cui si registrassero 50 casi ogni centomila abitanti nell’arco di tre settimane e un indice Rt di contagio a 0,5. Per lui quella è l’unica soglia di sicurezza accettabile.

Se Draghi riuscirà a imporre la sua linea fino in fondo, farà scontenta sia l’ala dura della sua maggioranza – incarnata da Speranza e dal Pd Dario Franceschini – sia del leader leghista. I primi devono digerire la riapertura delle scuole, il secondo non passa giornata senza marcare lo scontento per le attività commerciali. Ieri lo ha fatto di fronte alla stampa estera, invocando un segnale di speranza (qui con la s minuscola) per gli italiani. I numeri per ora non gli sono d’aiuto. Pasqua in zona rossa, le regole per il 3-4-5 aprile

La tensione nel governo è alta, e lo testimonia quanto accaduto ieri dopo l’annuncio dello stesso Speranza di introdurre l’obbligo di quarantena (cinque giorni) e tampone a tutti coloro che vorranno entrare in Italia anche dai Paesi europei. Una notizia che ha scatenato la reazione del settore turistico, rassicurato pochi giorni fa da una circolare del ministero degli Interni che aveva dato disco verde ai viaggi all’estero con l’aereo nonostante il divieto di mobilità fra Regioni. E così a metà pomeriggio fonti di Palazzo Chigi sono costrette a precisare che «l’ordinanza è stata concordata con il presidente del Consiglio». Covid, viaggiare all’estero si può: le regole da rispettare per partire (e tornare)

Non ci saranno problemi per le altre novità del decreto: l’obbligo di vaccino al personale medico e la norma che sbloccherà i concorsi pubblici rimasti bloccati dall’emergenza Covid. Fra scuola, pubblica amministrazione ed enti locali ci sono 115mila posti da assegnare, 91mila dei quali nella sola scuola. La norma introdurrà un nuovo metodo che – così vuole il ministro Renato Brunetta – diventerà la normalità. Niente più assembramenti negli alberghi romani, i concorsi verranno svolti negli uffici pubblici di ogni Regione. Il sistema transitorio prevede una selezione per titoli e prove scritte rigorosamente on line. 

LA STAMPA

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