Giustizia, svolta intercettazioni: “No ai tabulati telefonici senza l’assenso del gip”
di Liana Milella
ROMA – Spira un vento decisamente garantista sulla giustizia. Prima l’intesa sul principio europeo della “presunzione d’innocenza” su cui l’interno emiciclo della Camera, martedì pomeriggio, s’è ritrovato d’accordo. E oggi, come Repubblica ha scoperto, ecco un’altra rilevante sorpresa. Sempre a Montecitorio. Per giunta su un tema divisivo come le intercettazioni. La notizia è questa: il governo darà un parere positivo, avendolo letto e valutato in anticipo, a un ordine del giorno di Enrico Costa di Azione, Riccardo Magi di PiùEuropa e Lucia Annibali di Italia viva che rende obbligatorio il via libera del giudice per ottenere i tabulati del cellulare di un possibile protagonista di un reato. Anche stavolta c’è dietro una decisione dell’Europa che l’Italia deve recepire. Ma c’è di sicuro – ed è questa la svolta politica – la volontà di garantire una “giustizia giusta”. Un mood che segna anche le sentenze della Consulta, come quella sui domiciliari possibili e decisi ogni volta dai giuidici, in assenza di reati gravi, per i settantenni.
Venti di garantismo, dunque. Condivisi tra destra e sinistra. Venti di cui la Guardasigilli Marta Cartabia, da giurista europea, non può che essere testimone, promotrice e apripista. Tant’è che quando Enrico Costa – l’ex forzista oggi responsabile giustizia di Azione che maneggia con abilità gli emendamenti dopo anni di vita in Parlamento – propone il suo ordine del giorno sulle intercettazioni nella legge europea che va in aula proprio oggi dal governo gli arriva un “evvai”.
Cosa chiede Costa? Lui la spiega così: “L’Italia non può ignorare la decisione lapidaria della Corte del Lussemburgo sui tabulati telefonici. Per la delicatezza dello strumento non può essere solo il pm, la pubblica accusa, a chiedere e ottenere quegli elenchi, ma è necessario il via libera di un giudice terzo, il giudice per le indagini preliminari”. Nell’ordine del giorno Costa descrive gli effetti di un tabulato: “Questo strumento svela la posizione nello spazio e nel tempo di una persona e la sua cerchia di relazioni sociali. Rivela con chi parla, a che ora parla, quanto tempo parla, dove si trova quando parla, con quale frequenza lo fa, chi chiama dopo aver sentito una persona. E così la vita diventa un libro aperto”.
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