Macron ammette errori. Francia zona rossa tutto aprile, scuole chiuse
Una extrema ratio per il presidente, che di lockdown non vuole neanche sentirne parlare. Quella che scatterà da sabato a mezzanotte su tutto il territorio è un’estensione delle restrizioni, che prevedono spostamenti fino a dieci chilometri dalla propria abitazione senza limiti di tempo e senza autocertificazoine, il divieto di uscire dalla propria regione, la chiusura dei negozi non essenziali, un aumento del telelavoro e il coprifuoco dalle 19:00 alle 6:00. Per uscire da questa crisi l’inquilino dell’Eliseo lancia un appello “alla mobilitazione generale” e chiede un ultimo sforzo durante il mese di aprile, considerato cruciale per i destini della situazione sanitaria. “So di poter contare sui miei cari compatrioti”, dice il presidente, riconoscendo “che c’è molta stanchezza e fatica”.
L’importante adesso è puntare tutto sulla campagna di vaccinazione, considerata come “la chiave per riaprire”. “Entro la fine dell’estate tutti i francesi che lo vogliono potranno farsi vaccinare”, ha promesso Macron.
La sola idea di un nuovo lockdown “fa impazzire il presidente”, spiegava una fonte al Figaro. Già a fine gennaio Macron aveva preso l’intero paese in contropiede evitando una nuova chiusura in un momento giudicato critico da buona parte del mondo scientifico. Una scelta difesa fino a pochi giorni fa: “Abbiamo avuto ragione nel non riconfinare la Francia alla fine di gennaio, perché non c’è stata l’esplosione prevista”, diceva il presidente dopo l’ultimo Consiglio europeo. Ma oggi Macron appare più modesto, e riconosce di aver “commesso degli errori” durante la gestione della crisi.
Il presidente si è ritrovato schiacciato tra il mondo medico che chiede il pugno duro e i francesi che non ne possono più, come testimonia anche l’ultimo sondaggio Odoxa per il Figaro, secondo il quale il 71 per cento è contrario a nuove restrizioni.
Intanto, la pressione sugli ospedali si fa sempre più forte, con 5.072 pazienti in rianimazione, contro il picco di 4.903 registrato a novembre, nel momento in cui era in vigore la seconda serrata. L’esecutivo si è comunque dato un limite in questa tattica, una “linea rossa” come l’ha definita il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, che delimita il momento in cui sarà necessario scegliere quale paziente curare negli ospedali a causa dei troppi ricoveri. Un modo anche per rispondere ai 41 medici che domenica hanno lanciato un appello dalle colonne del settimanale “Le Journal du Dimanche”, dove hanno affermato che “la selezione dei pazienti è già cominciata” con la cancellazione di “importanti” operazioni chirurgiche a causa del Covid-19.
Al momento Macron dà appuntamento a metà maggio, quando la Francia dovrebbe avviarsi verso un’uscita progressiva dalle restrizioni. Autorizzeremo, con alcune condizioni, l’apertura dei tavolini fuori dai bar e “costruiremo tra metà maggio e l’inizio dell’estate un calendario di riapertura progressiva per la cultura, lo sport, gli eventi, i nostri cafè e i ristoranti”, ha annunciato Macron, secondo il quale si comincia a intravedere l’uscita dal tunnel della pandemia.
L’HUFFPOST
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