Vaccinazioni record, ma Regioni in allarme: “Le scorte sono finite, così si ferma tutto”

L’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, è arrabbiato e pieno di dubbi: «Sul ritardo nelle forniture di AstraZeneca – avverte- ci scusiamo anticipatamente con gli utenti, se nelle prossime ore ci dovessero essere difficoltà nella regolarità delle somministrazioni. Non dipende dalla nostra volontà». D’Amato ha imparato a diffidare. «Il vaccino Johnson&Johnson dovrebbe arrivare entro fine aprile, ma ho qualche timore rispetto alle dosi».

Intervistato a Un giorno da pecora, l’assessore non discute le dichiarazioni del generale Figliuolo sull’arrivo dei vaccini. «Per me la parola di alpino è sacra». Ma l’esperienza di questi mesi, quando il commissario era Domenico Arcuri, è stata deprimente. «Le dosi dobbiamo vederle. Non dipende dal lui, quanto dalle case farmaceutiche. Con AstraZeneca siamo agli sgoccioli. Stiamo lavorando con il lotto delle dosi dissequestrate».

L’allarme corre da Nord a Sud. In Campania, Vincenzo De Luca, che sogna di immunizzare tutti sulle isole di Capri, Ischia e Procida per fare concorrenza alle isole greche, è abbastanza polemico: «Dobbiamo somministrare oltre 9 milioni di vaccini. È importante che ci sia continuità nella consegna. Ovviamente se avessimo a disposizione il vaccino Johnson&Johnson, che prevede una sola dose, sarebbe tanto di guadagnato. Ma non c’è».

La Lombardia promette poi di riscattarsi e immunizzare tutti gli adulti entro il 18 di luglio. Ma c’è un ma. «Noi – dice la vicepresidente Letizia Moratti – ci auguriamo di avere dosi che ci consentono di rispettare la tabella indicata. Il successo della campagna della Lombardia influirà parecchio sul successo della campagna del Paese». Le fa eco il consulente Guido Bertolaso: «Non sono date scritte nella pietra: si potrà slittare di un paio di giorni, ma non di un mese». Ovviamente se saranno rispettate le consegne. —

LA STAMPA

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