Salvini e Orbán hanno un obiettivo: spostare a destra il Ppe
L’idea è di trovare altri alleati. Non solo Meloni, all’opposizione del governo Draghi ma pur sempre alleata di Salvini nel centrodestra italiano e vicina a Orbán. A Budapest si mette nel conto di poter stringere intese anche con il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, ‘astro nascente’ del Ppe, che negli ultimi giorni si è distinto per la protesta contro Bruxelles sulla distribuzione dei vaccini nell’Ue, non equa, secondo lui. Chi erano i suoi compagni di battaglia? Il premier sloveno Janez Jansa (che si sta distinguendo in patria per repressione della libertà di stampa, un po’ come Orbán in Ungheria), il ceco Andrej Babis, il bulgaro Boyko Borissov (al voto domenica per le politiche), più Lettonia e Croazia. Tutte personalità che potrebbero stare bene nel disegno di Orbán, Morawiecki e Salvini.
In una ‘conferenza stampa’ che viene presentata così ma alla fine sono solo dichiarazioni dei tre senza domande dei cronisti (non viene previsto il collegamento online con i giornalisti, eppure in tempi di pandemia tutti hanno imparato a stabilire connessioni da remoto), l’ungherese, il polacco e l’italiano lanciano la loro idea di costruire “qualcosa di più longevo”, dice Salvini. L’idea è di formare un nuovo gruppo europeo tutti insieme, ma – Meloni non si agiti – non è progetto immediato. Potrebbe riguardare anche la prossima legislatura europea, chissà.
Di certo, guarda oltre le presidenziali in Francia: se Le Pen non le vince (difficile con il sistema a doppio turno, anche se la popolarità di Macron è in picchiata), sarà più semplice per Salvini metterla da parte. Ma in fondo, l’ha già fatto decidendo di sostenere Draghi. Mezzo passo è compiuto, ora si tratta solo di trovare una nuova collocazione. Per ora è accanto alle destre dell’Ue (checché ne pensi Draghi o lo stesso Giorgetti). Il domani dipenderà dalla forza delle democrazie e dei partiti liberali dell’Ue.
L’HUFFPOST
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