Indice di contagio giù, ma adesso Draghi teme l’effetto Pasqua
Secondo Speranza si potrà procedere alle riaperture «appena i dati epidemiologici ci consegneranno un quadro diverso». Al momento, ha detto ieri sera il ministro della Salute, «c’è un primissimo miglioramento dovuto alle misure attuate, ma la situazione è ancora molto seria: la variante inglese, che è più veloce nel contagiare, è diventata prevalente e questo è il problema più grande». Il nuovo monitoraggio settimanale analizzato ieri dalla cabina di regia dice che, contrariamente alle previsioni, anche la Campania resterà rossa dopo il lunedì di Pasquetta, unendosi così alle altre 8 regioni che, fatta eccezione per Marche, Veneto e Trento, resteranno in lockdown fino almeno al 13 aprile. Perché, a livello nazionale, l’Rt da 1,08 scende sotto la soglia d’allarme di 1, posizionandosi a 0,98, ma l’incidenza dei contagi resta molto alta: 232 casi settimanali ogni 100 mila abitanti contro i 240 della scorsa settimana. Valore ben distante da quei 50 casi che secondo il Cts possono far riprendere a funzionare il tracciamento dei positivi impedendo così ai focolai di diventare incendi. E con numeri che scendono a passo di lumaca è difficile ipotizzare che a metà mese si possa fare il tagliando per ripristinare la fascia gialla. Tanto più che ieri avevamo ancora quasi 22 mila contagi e 481 morti con 3.700 ricoverati nelle terapie intensive.
Per ora dopo Pasqua restano dunque rosse per una incidenza di contagi superiore alla soglia di 250 Valle d’Aosta (427), Piemonte (337), Lombardia (269), Friuli Venezia Giulia (331), Emilia Romagna (296), Toscana (261), Campania (232 ma Rt a 1,30), Puglia (319) e Calabria (140 ma Rt superiore a 1,25 la scorsa settimana). In questo plotone la sola Valle d’Aosta resterà rossa almeno fino al 20 aprile, perché il suo Rt minimo è ancora a 1,35, sopra quell’1,25 che colloca in fascia rossa minimo per due settimane. La Calabria – con un Rt a 1,23 – se non dovesse avere brutte sorprese nella prossima settimana, dal 13 aprile passerebbe in fascia arancione. Dove potrebbero seguirla anche Lombardia e Toscana, che non sono troppo sopra la soglia d’allarme di 250 casi. Ma ad offuscare la sfera di cristallo c’è il fattore Pasqua, che con i suoi raduni familiari potrebbe cambiare purtroppo in peggio il quadro della situazione
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