Libia, Vaticano e Ue: Draghi prepara la sua agenda estera
Draghi arriverà in Libia con una serie di investimenti promettenti anche per le grandi società partecipate dallo Stato, consapevole che la stabilità politica ne è la premessa necessaria. Energia, innanzitutto. L’obiettivo dell’Italia è allontanare le mire della Turchia che, in un matrimonio di interesse con al-Sarraj, in cambio di armi e di milizie aveva strappato accordi sullo sfruttamento dei giacimenti di gas, in aperta concorrenza con l’Eni. Ma la Libia è anche affamata di elettricità e per evitare i continui blackout collettivi sarà centrale l’apporto dell’Enel, e l’implementazione delle energie rinnovabili. La partnership tra Italia e Libia sarà simboleggiata dalla riattivazione dei collegamenti Roma-Tripoli (con relativa ricostruzione dell’aeroporto di Mitiga) e dal completamento dei 1700 Km dell’Autostrada della pace, promessa da Berlusconi a Gheddafi nel 2008. Ovviamente nessun confronto tra i due Paesi può prescindere dalla questione dei migranti. Draghi intende proseguire sulla strada dei predecessori e richiamare l’Europa alle proprie responsabilità. I libici chiedono un paio di condizioni: spingono per sbloccare i miliardi congelati dall’Onu del fondo sovrano e chiedono un impegno nel Fezzan, la regione desertica del Sud che rappresenta la porta d’ingresso dei migranti. Da quanto risulta, è previsto un coinvolgimento della Selex, società italiana della difesa (gruppo Leonardo), per il monitoraggio del confine sub-sahariano con Niger e Ciad.
In queste ore però, lo staff del presidente Draghi è al lavoro anche su un altro incontro. Dalla segreteria di Stato in Vaticano trapela che i protocolli si sono attivati per organizzare un colloquio ufficiale con papa Francesco entro la seconda metà di aprile. Nel 2020 Draghi è stato nominato da Bergoglio nell’Accademia delle Scienze sociali, un organismo consultivo che definisce una dottrina della Chiesa in ambito economico. La comune formazione gesuita ha aiutato, ma la sintonia tra i due, confermano fonti del Vaticano, si è rafforzata grazie anche a una visione comune della lotta alla povertà e delle politiche sociali. Draghi e Bergoglio parleranno di questo, di Europa, dell’irripetibile occasione dei fondi comunitari e dei vaccini. Per entrambi nessuno sviluppo è possibile senza l’immunizzazione di massa. E il papa ribadirà quanto detto a Pasqua: è imprescindibile condividere le dosi con i Paesi più poveri.
LA STAMPA
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