Denise Pipitone, i dubbi sulla pista russa. L’ex pm che indagò: “Buffonata mediatica”

Laura Anello

Come trasformare la tragedia della scomparsa di una bambina di quattro anni in uno show tra verità e finzione degno di un romanzo d’appendice. Il caso sollevato dalla trasmissione tv “Chi l’ha visto”, quello dell’orfana russa Olesya Rostova che cerca la sua famiglia e che sembra somigliare alla madre di Denise Pipitone – la piccola sparita nel nulla a Mazara del Vallo nel 2004 – è diventato un canovaccio che va oltre il circo mediatico, oltre lo spettacolo del dolore. E che si allunga, di giorno in giorno. Adesso il verdetto atteso ieri – è lei o non è lei Denise Pipitone? – viene rinviato a oggi. Sempre in tv, si intende.

Si dà il caso infatti che ieri sulla trasmissione russa “Lasciali parlare” – un programma che in Italia definiremmo trash – era atteso il faccia a faccia tra la famiglia di Denise (era annunciata la madre Piera Maggio, poi la presenza è stata derubricata a quella dell’avvocato) e la ragazza, durante il quale sarebbero stati rivelati i risultati del test sul suo gruppo sanguigno (doveva essere in prima battuta il test del Dna, ma anche qui non si è andato troppo per il sottile). In barba al dolore di una famiglia, ai magistrati di un’inchiesta che va avanti da diciassette anni e che ha visto incriminare e poi prosciogliere la sorellastra di Denise, e alla tragedia di una bambina sulla cui fine nulla si sa. In un sussulto di dignità, dopo giorni di tam tam sul disvelamento, l’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, l’altro ieri ha fatto sapere – meglio tardi che mai – che non avrebbe partecipato alla trasmissione se prima non avesse avuto i risultati degli esami del sangue. Ieri nuovo colpo di scena: i risultati sono arrivati, il programma è stata registrato, ma la tv russa ha deciso di rinviarne la trasmissione a domani e fino ad allora – dice l’avvocato Frazzitta – «bisogna mantenere un comprensibile riserbo». Non di riserbo si tratta, e tanto meno comprensibile, ma di un accordo con la televisione che avrebbe accettato di fornire il risultato del test all’avvocato prima della registrazione della trasmissione, a patto di mantenere l’embargo sulla notizia fino a oggi, quando andrà finalmente in onda, per pure ragioni di audience.

«Ho appena ricevuto la comunicazione, via mail, dall’avvocato di Olesya – dice Frazzitta a metà giornata – una mail di collaborazione, a questo punto parteciperò al programma russo. Ma non posso dire nulla nel merito: ho l’embargo sul contenuto. Posso solo dire che trasmetteremo tutto in Procura a Marsala e i magistrati sanno cosa fare». Peccato che la procura di Marsala, ieri sera, non avesse ricevuto nulla.

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