“Perché Draghi è diverso da Conte. Salvini? Rischia di esser fatto fuori”
“La salute prima di tutto? Invece di filosofeggiare, Speranza dovrebbe pensare a risolvere i problemi e a vaccinare tutti entro l’estate”. Parola di Massimo Cacciari, che di filosofia ne sa di sicuro più del ministro della Salute.
L’ex sindaco di Venezia da un anno non le manda a dire. Critico verso la gestione della pandemia del governo precedente, ha sempre offerto la sua visione del mondo, fatta buonsenso e pragmatismo. Una visione che sembra mancare pure al nuovo inquilino di Palazzo Chigi, “anche se – dice Cacciari a ilGiornale.it – Draghi non è come Conte”.
Professore, c’è chi dice che gli scontri di piazza degli ultimi giorni siano stati causati da infiltrati e da esponenti dell’estrema destra. Che cosa ne pensa?
“Ma quali infiltrati, scherziamo? È semplicemente ridicolo e fuori dalla realtà pensare che le manifestazioni e gli scontri siano il frutto di manipolazioni. Un terzo del paese è alla canna del gas e sta vivendo una situazione che va dal drammatico al pesante. Come si fa a non accorgersi di questo? Io davvero non lo capisco…”.
Ma qual è il problema, secondo lei?
“Da un anno dico che senza ristori sufficienti il problema sarebbe diventato sociale. Non sono un veggente, ma era evidente che andasse a finire così”.
E adesso come se ne esce?
“Solo con un cambio di passo da un punto di vista economico e comunicativo”.
Intanto un cambio a Palazzo Chigi c’è stato… non è servito a nulla?
“Draghi non si discute, anche perché riesce ad avere la fiducia dei mercati finanziari. Ma per quanto riguarda la gestione della pandemia, per adesso non ha migliorato in niente la situazione. Tutte le promesse sono rimaste lettera morta a partire dai ristori. Perché in Germania, per farle un esempio, non si vedono le stesse scene di protesta che si sono viste da noi?”.
Ma lei sa bene che in Italia la coperta è corta…
“È vero, non c’è dubbio. Ma serve una politica economica che ridistribuisca i costi di questa crisi. I soldi ci sono, bisogna solo andarli a cercare per dividerli equamente”.
Ha parlato anche di un problema comunicativo. A cosa si riferisce?
“Apriamo, anzi no chiudiamo… apriamo solo a metà. Insomma non si capisce più nulla. Vogliamo tenere tutto chiuso? Teniamo tutto chiuso, basta che non continuiamo con questo tira e molla che finisce col creare solo situazioni paradossali”.
Tipo?
“Mah, guardi… sono passato dal mercato di Mestre. C’erano centinaia di persone. Allora, lei mi deve spiegare che senso ha lasciare i mercati o i negozi aperti, ma chiudere i ristoranti. Tutto questo è frutto di occasionalismo puro e mi sono anche stancato di fare l’elenco di tutte le incongruenze, come l’assurda questione della quarantena per chi rientra dall’estero”.
Non la convince nemmeno questa scelta?
“A parte che è assurdo poter andare alle Maldive, ma non nel paese accanto a trovare la nonna. Ma poi mi spiega perché se torni dalla Germania la quarantena è di 5 giorni, mentre se torni dagli Stati Uniti è di 14? Ormai mi cade la lingua. L’unica cosa che devono fare è sbrigarsi a vaccinare tutti”.
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