Vaccini, ecco il nuovo piano Figliuolo: stop a chi non è in prima linea, subito gli over 80 e il personale scolastico finisce in coda

Poi in nottata la circolare del ministero fa suo un parere dell’Agenzia del farmaco: lascia a tre e quattro settimane l’intervallo tra prima dose e richiamo, stabilendo però che si possa arrivare fino a 42 giorni in caso di necessità, ossia in caso di carenza di dosi.

Dall’Europa arrivano altre nuvole. L’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha infatti avviato una revisione anche del vaccino targato Johnson & Johnson dopo i 4 casi di trombosi cerebrale e i malori lamentati da 18 pazienti negli Usa. Numeri irrisori, ma gli esperti di Amsterdam temono che la causa della risposta autoimmune, che in rarissimi casi finisce per abbattere il numero di piastrine nel sangue provocando trombosi ed emorragie, sia da individuare nel vettore, l’adenovirus del raffreddore che trasporta la proteina spike che poi stimola la risposta immunitaria. E se così fosse la sorte toccata all’antidoto di AstraZeneca finirebbe per essere condivisa anche dal vaccino di Johnson&Johnson, oltre che da quello made in Italy di Reithera ancora in fase di sperimentazione.

E questa sì sarebbe una tegola per una campagna vaccinale che già dovrà affrontare il rischio fuga dal vaccino di Oxford e che risentirebbe non poco di un utilizzo a scartamento ridotto dell’antidoto J&J, che da qui a fine anno dovrebbe garantire all’Italia 26 milioni e mezzo di dosi. Equivalenti ad altrettanti italiani immunizzati, visto che il vaccino è monodose. —

LA STAMPA

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.