Chiara Ferragni regina di Borsa

La scelta di sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche diverse è una delle cose che l’ha portata nel Consiglio di Amministrazione di Tod’s. In un mondo dove gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sottoscritta a settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU (sì anche dall’Italia) vengono adottati dalle aziende – quotate e non – perché ognuna faccia la propria parte perseguendo uno scopo non solo economico, ma appunto anche sociale, Tod’s ha – come direbbe mia nonna – preso due piccioni con una fava: Chiara Ferragni si occuperà di sviluppare progetti di impegno sociale, dalla solidarietà verso il prossimo alla sostenibilità nel rispetto dell’ambiente e – insieme – sviluppare un dialogo con le giovani generazioni che forse non sono proprio il target primario del brand.

L’unico pericolo è il woke washing ovvero che si tratti di un’operazione di comunicazione fortissima, ma ancora vuota. Ma Chiara Ferragni rischierebbe mai la sua faccia, la sua monetizzabile reputazione, così? Penso proprio di no.

LA STAMPA

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