Aspettando Nicola

Finora Giuseppe Conte, impegnato a mettere ordine quantomeno giuridico su simbolo e statuto prima di iniziare l’effettivo esercizio della propria leadership, non è entrato in campo. E la discussione è tutta nell’ambito del centrosinistra. Già così è parecchio confusa. A Napoli è già in campo Antonio Bassolino, a Bologna il quadro si è complicato perché oltre all’assessore uscente Matteo Lepore c’è, lanciata da Matteo Renzi, Isabella Conti, combattiva sindaca di San Lazzaro di Savena. L’unico punto fermo è Giuseppe Sala a Milano, figura forte, potenzialmente vincente che però, deluso dal Pd, ha annunciato che darà vita a un partito verde. E, appunto, ancora non inizia il confronto con i Cinque stelle che, legittimamente, vorranno dire la loro, in un quadro dove le primarie per mettere ordine del centrosinistra potrebbero non risolvere ma complicare il confronto con l’alleato.

È vero: anche il centrodestra è indietro nella scelta dei candidati. Però da quelle parti è obiettivamente più semplice sia per massa critica, i due principali partiti del centrodestra sono tra i primi tre del paese, sia per la consumata disinvoltura che ha la coalizione nel fare accordi locali anche in quadro di divisioni nazionali, con un partito al governo e uno all’opposizione, come accadde con Monti e col Conte 1. Aspettando Nicola, questa è la situazione.

L’HUFFPOST

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