McDonald’s assume: 1.400 i posti di lavoro. E cresce in Italia: l’85% è prodotto nazionale
di Carlo Ottaviano
Nel periodo più duro per la ristorazione italiana, c’è chi va in controtendenza e addirittura programma entro fine anno l’apertura di 35 nuovi ristoranti con l’assunzione di 1.400 addetti e altrettanto prevede di fare nel 2022. È la filiale italiana di McDonald’s che nel terribile primo anno del Covid è riuscita a realizzare un + 28% nei 500 store con delivery e + 41% nelle 400 location col servizio drive. «La pandemia – afferma Mario Federico, amministratore delegato di McDonald’s Italia – ovviamente ha impattato sul nostro business, come su tutti. Però non ha modificato i nostri piani, tanto da aprire ristoranti e assumere persone. Negli ultimi mesi ci è capitato più volte perfino in zone rosse».
GLI EFFETTI
Secondo il report sul valore condiviso redatto dall’Istituto Althesys, ogni euro di fatturato prodotto da McDonald’s ne genera tre sull’intera filiera.
Così ai 778,2 milioni di euro prodotti dai 610 ristoranti (57 di
proprietà e gli altri in licenza), vanno aggiunti 207,6 milioni di euro
di ricadute indirette (prevalentemente i fornitori) e 453,3 milioni di
euro di ricadute indotte sull’intera filiera produzione-consumo. I
tributi fiscali complessivi dell’ultimo anno sono stati 521milioni
(+16,5% rispetto all’anno precedente).
L’acquisto in Italia della materia prima è stato uno degli impegni maggiori di Federico, salernitano di 58 anni, rientrato nel 2016 come ad, dopo aver compiuto un lungo percorso internazionale in McDonald’s. «Oggi – racconta – l’85% dei fornitori ha sede nella penisola. La carne è 100% bovina, proviene da 15.000 allevamenti italiani ed è fornita da Inalca; il pollo, anch’esso 100% italiano, arriva da Amadori; il latte per i gelati da Granarolo; le mele dall’altoatesino Vog; il pane è prodotto in due stabilimenti, uno dei quali a Monterotondo, vicino Roma. Abbiamo altri fornitori su tutto il territorio e a una lunga tradizione di partnership con i consorzi dei prodotti tipici, Dop e Igp». Tradotto in numeri vuol dire 94 mila tonnellate di materie prime agroalimentari italiane all’anno.
GLI IMPEGNI
I
dipendenti sono 25 mila con una quota molto alta di giovani (il 50% ha
meno di 30 anni e il 32% ancora studia). Il 50% dei manager degli store
sono donne (il 62% del totale) e infine il 15% di chi lavora in
McDonald’s è straniero. «Sappiamo bene – afferma Federico – che c’è una
grande differenza tra essere presenti in una comunità ed essere parte di
essa impattando sui territori nei quali operiamo. Vogliamo continuare
su questa strada, continuando a investire in Italia per rafforzare
ancora di più il nostro legame con il territorio e generare ulteriore
valore per le comunità».
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