Riaperture, il piano: al ristorante (a maggio) solo se prenotati, a teatro con il tampone
di Marco Conti
Tutti vorrebbero riaprire tutto, ma quando poi si guardano i dati della pandemia prende il sopravvento il timore di finire, tutti, come la Sardegna che in tre settimane è passata dalla zona bianca a quella rossa-fuoco. Purtuttavia una riunione per poter valutare se in qualche regione si è compiuto il miracolo – non vaccinando come in Puglia quasi solo magistrati e avvocati – non si nega. L’appuntamento è fissato per venerdì 16 nella ormai consueta riunione della cabina di regia che valuta l’andamento del virus e stabilisce i colori delle regioni. Prima di quella data non è ancora in agenda una riunione del premier Draghi con i capidelegazione dei partiti.
La macchina
Con l’ultimo giro di vite, che ha abolito la zona gialla sino al 30 aprile, l’indice di contagiosità è sceso dello 0,6% a settimana. Un trend positivo, ma servono ancora tre settimane per arrivare in zona sicura e «bruciare le tappe – come spiega in tv il ministro della Salute Roberto Speranza – significherebbe vanificare il lavoro fatto sinora». Il governo procede, quindi, con la consueta cautela e non si azzardano date mentre il presidente del Consiglio continua il suo pressing telefonico sulle aziende farmaceutiche che dovrebbero consegnare i vaccini e su Bruxelles. In settimana sono previsti nuovi arrivi, ma alcune regioni, Lazio e Veneto soprattutto, hanno messo in moto una macchina che potrebbe lavorare ancora di più solo se ci fossero le dosi sufficienti.
A Flourish bar chart race
L’Italia recupera
Francia
e Germania in questo momento risultano avvantaggiate dal fatto che
producono in casa vaccini e possono quindi contare sul 30% della
produzione pur partecipando alla ripartizione europea. L’Italia, per
usare le parole del ministro Giorgetti, si è data «una sveglia» solo ora
avendo perso molto tempo nei mesi passati.
L’obiettivo resta
comunque quello di arrivare al mezzo milione di dosi al giorno perché,
come dimostra ciò che accade nel Regno Unito, solo attraverso la
somministrazione massiccia del siero si può far uscire il Paese dalle
restrizioni.
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