Il bianco e il nero, Orsina: “Conte è in difficoltà”. Ricolfi: “La Meloni può superare Salvini”

Per la rubrica Il bianco e il nero, abbiamo interpellato il politologo Giovanni Orsina e il sociologo Luca Ricolfi sul futuro della politica italiana

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Francesco Curridori

Quando mancano ormai meno di due anni alla fine della legislatura, i partiti sono alle prese con grandi ristrutturazioni. Sul futuro della politica italiana, per la rubrica Il bianco e il nero, abbiamo interpellato il politologo Giovanni Orsina, direttore della Luiss School of Government e il sociologo Luca Ricolfi, Presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume.

Nel 2023 la sfida sarà tra Conte e Meloni oppure tra Letta e Salvini?

Orsina: “Butto la palla in corner e le dico che la sfida sarà tra un’alleanza tra Conte e Letta e un’alleanza tra Salvini e Meloni perché non credo che nessuno di questi sarà in grado di occupare da solo o tutta la destra o tutta la sinistra. Non credo che nessuno di loro avrà la possibilità di sopravanzare l’altro. Tra tutti, quello che è più in difficoltà è Conte e credo che lui sia un passo indietro rispetto agli altri perché la trasformazione del M5S sarà effettivamente molto difficile. Gli altri saranno tutti presenti, ma difficilmente avranno la possibilità di monopolizzare da soli il proprio schieramento. Nel centrodestra vedo una diarchia Meloni-Salvini, ma al momento è difficile fare previsioni su chi sopravanzerà chi. Molto dipenderà da come andrà il governo Draghi”.

Ricolfi: “E se fosse tra Letta e Meloni? Dopo tutto Letta è la faccia ragionevole della sinistra, Meloni è la faccia ragionante della destra”.

Enrico Letta riuscirà nel suo intento di costituire un nuovo Ulivo, basato su un’alleanza organica tra Pd e M5S?

Orsina: “Secondo me, alla fine, quell’alleanza si farà, soprattutto se resta l’attuale legge elettorale. L’Ulivo è una formula da legge maggioritaria. Se la legge dovesse cambiare, il nuovo Ulivo si smonterebbe e ciascuno andrebbe per conto suo. Se, invece, come appare molto probabile, resterà una quota maggioritaria, allora Pd e Cinquestelle non avranno alternative: dovranno fare una coalizione sennò non avranno chances nei collegi uninominali. Un’alleanza ci sarà, ma i due partner avranno la difficoltà di distinguersi l’uno dall’altro. Il M5S a guida Conte, infatti, è un partito di centrosinistra moderato che non si capisce in cosa possa distinguersi dal Pd”.

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