Il Copasir perde pezzi: se ne vanno Urso e Vito ma Volpi resta lì con la benedizione di Salvini
Amedeo La Mattina
Si è dimesso il deputato di Forza Italia Elio Vito e il vicepresidente Adolfo Urso di Fdi ha rimesso il suo mandato nelle mani della presidente del Senato Casellati. Ma il Copasir ha ricominciato comunque a lavorare come se nulla fosse. Il partito di Giorgia Meloni nei giorni scorsi aveva chiesto le dimissioni del presidente in quota leghista Raffaele Volpi perché nel frattempo il Carroccio è passato all’opposizione alla maggioranza. Quella carica del delicato organo di controllo sui servizi, secondo FdI, spetta all’opposizione. Ma Volpi non schioda dalla sua poltorna, Matteo Salvini dice che se si vuole cambiare la presidenza prima occorre che tutti i componenti si dimettano per rinominare cinque esponenti della maggioranza e cinque dell’opposizione come prevede la legge. Ma essendo l’opposizione rappresentata dal solo gruppo di Meloni, Fratelli d’Italia sarebbe in eccesso. Ed è quello che il Pd e i 5 Stelle vogliono evitare: e infatti rimangono al loro posto e si godono la scena dello scontro tutto interno al centrodestra. In questo modo la Lega ha creato uno stallo, così Volpi ha fatto approvare il piano annuale e convocato in audizione il sottosegretario con delega ai servizi Franco Gabrielli.
L’ex capo della Polizia si è soffermato sulla vicenda della spia russa scoperta dentro l’apparato della nostra Difesa, ha fatto una relazione sull’omicidio in Congo del nostro ambasciatore Attanasio, insieme al carabiniere Iacovacci. Ma soprattutto ha spiegato che è diventato sempre più impellente la creazione di un’agenzia per la cybersicurity alle dipendenze del suo ufficio ma garantendo sempre la massima collaborazione con il Copasir. Gabrielli ha acceso un faro sulle tensioni e il disagio sociale che si manifesta nelle piazze di questi giorni da parte degli operatori economici danneggiati pesantemente dalla chiusure.
Pages: 1 2