Remuzzi: «I casi di trombosi vanno indagati. Solo così la gente potrà avere fiducia in tutti i vaccini»

Li possiamo curare?
«Assolutamente sì. Sono eventi simili alle trombosi legate alla riduzione delle piastrine indotte dall’uso di eparina, un fenomeno ben conosciuto e abbastanza frequente. Ma se capita un caso del genere a un medico di famiglia, non è così scontato che arrivi alla giusta diagnosi. Per questo è importante sapere che può accadere, e ragionarci sopra».

Come è possibile che solo ora si venga a sapere di queste controindicazioni?
«La maggior parte degli studi registrativi è stata fatta su poche migliaia di persone. L’evento negativo è così raro che non è stato colto, salvo un caso isolato su trentamila per Johnson & Johnson. Solo quando cominci a vaccinare milioni di persone vedi cose che non ti aspetti. Non è una circostanza dovuta all’urgenza della pandemia. È stato così per ogni vaccino. Solo che prima non ci avevamo mai prestato tutta questa attenzione».

Esistono vaccini di serie A e di serie B?
«Per carità, non scherziamo. Sono due approcci diversi per lo stesso risultato. Ma tutti i vaccini approvati proteggono dalla malattia grave».

Ci riassume le differenze?
«AstraZeneca e Johnson & Johnson sono vaccini a vettore virale. Introducono un virus svuotato dalla sua capacità di riprodursi e ci mettono dentro il Dna utile per formare la proteina Spike che ci protegge dal virus. Pfizer e Moderna usano invece molecole di acido ribonucleico messaggero, ovvero mRNA, per dare alle cellule le informazioni necessarie a riprodurre le proteine Spike che generano gli anticorpi. Usano strade diverse per arrivare allo stesso risultato».

Perché finora ci sono stati problemi solo con i vaccini a vettore virale?
«Queste trombosi avvengono a causa di una reazione immune, dovuta alla formazione di anticorpi che agiscono contro le piastrine in un modo del tutto particolare che proprio in queste settimane abbiamo cominciato a conoscere. Su più di cento milioni di americani vaccinati con Pfizer e Moderna non si sono verificati casi simili. Ma sono state riscontrate riduzioni del numero delle piastrine anche in chi è stato trattato con vaccini a mRNA, dovute a un meccanismo diverso e anche questa volta rarissimo, al punto da rendere impossibile capire se sono state indotte dal vaccino».

Regno Unito o Unione Europea?
«Gli inglesi sono stati spericolati ma hanno raggiunto grandi risultati. Hanno fatto una scommessa: perché mettere limiti di età, vacciniamo tutti con una sola dose, il richiamo lo faremo dopo. Adesso hanno il crollo dei contagi, delle morti e delle terapie intensive. Ma sono anche d’accordo con chi sostiene che abbiano fatto una scommessa rischiosa».

Lei parla di fiducia, ma la campagna vaccinale arranca.
«Non sono sui social, e guardo poco la televisione. Tutto dipende dal peso relativo che diamo a fenomeni rarissimi. Queste pause non devono spaventare le persone. Servono solo per capire come meglio proteggerle. Sembra che ci sia sempre una gran confusione. Invece le cose sono abbastanza chiare, se vengono spiegate e se c’è interesse a comprenderle».

CORRIERE.IT

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