Si sbloccano 58 grandi opere, arriva la scossa da 66 miliardi

PAOLO BARONI

ROMA. Dal varo del famigerato decreto «Sblocca cantieri» sono passati quasi due anni, 729 giorni per la precisione, e alle Infrastrutture si sono succeduti ben 3 diversi ministri (prima Toninelli, poi De Micheli e ora Giovannini), ma adesso finalmente ci siamo. Si parte. Per oggi è infatti attesa la firma sui decreti di nomina dei commissari straordinari che dovranno portare a termine il più rapidamente possibile le opere identificate dal governo come «prioritarie». In totale sono una trentina di persone, pescate innanzitutto tra i vertici di Anas e Rfi (che «in quanto tecnici hanno già iniziato a lavorare», ha assicurato ieri Giovannini dando per imminente la firma dei Dpcm). Con questa prima tranche vengono sbloccati lavori per oltre 66 miliardi. In tutto sono 58 le opere interessate dalle procedure straordinarie: 14 infrastrutture stradali, per un costo complessivo di circa 10,9 miliardi, e 16 opere ferroviarie (46,2 miliardi), quindi la linea C della metropolitana di Roma (5,8 miliardi), 12 infrastrutture idriche, 3 infrastrutture portuali (1,7 miliardi) e 12 interventi legati a presidi di Pubblica sicurezza per 500 milioni in tutto.

I poteri speciali
Molto ampi i poteri assegnati ai commissari, che oltre ad essere dotati di tutte le risorse necessarie per operare, potranno assumere ogni determinazione ritenuta necessaria per i lavori, anche rielaborando i progetti, assumendo direttamente le funzioni di stazione appaltante e derogando alla legge in materia di contratti pubblici. E soprattutto, una volta ottenuto l’ok dalle Regioni territorialmente competenti, potranno fare a meno di ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta, con la sola esclusione di quelli relativi ai beni tutelati.

Come detto, il grosso delle opere riguarda strade e ferrovie. A partire dal completamento della Statale 106 Jonica, 3 miliardi di lavori affidati all’amministratore delegato dell’Anas Massimo Simonini. Che sarà responsabile anche del nuovo collegamento trasversale tirrenico Grosseto-Fano E78 che a sua volta impegna 1, 92 miliardi. Da Raffaele Celia, responsabile nuove opere Area Centro dell’Anas, dipendono invece i lavori della Ragusa-Catania (754 milioni) e quelli sulla SS 640 tra Enna e Caltanissetta (990 milioni). A Vincenzo Marzi (Anas Puglia) va invece il controllo sull’adeguamento della SS16 Adriatica tra Foggia e San Severo (247 milioni), quelli sulla SS89 Garganica (922 milioni) e quelli sulla SS647 Fondovalle del Biferno. Ci sono poi i lavori di potenziamento e riqualificazione della SS4 Salaria (1 miliardo) su cui vigilerà Fulvio Soccodato di Anas ed il collegamento Cisterna-Valmontone (665 milioni) che sarà invece gestito dall’ad dell’Azienda regionale strade Lazio Antonio Mallamo. E ancora la Orte-Civitavecchia (466, 7 milioni) assegnata a Ilaria Coppa, responsabile pianificazione trasportistica sempre di Anas. Agli altri responsabili regionali il controllo sulle restanti opere minori.

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