Si sbloccano 58 grandi opere, arriva la scossa da 66 miliardi
In campo ferroviario alcuni tra gli interventi più importanti sono a carico di Vincenzo Macello, responsabile investimenti di Rfi. A lui toccano l’alta velocità Brescia-Verona-Padova (costo totale 8,6 miliardi), il potenziamento della Venezia-Trieste (1,8 miliardi), della Orte-Falconara (3,7 miliardi) e il raddoppio e potenziamento della Genova-Ventimiglia (1,54 miliardi).
Donne al comando
Il
potenziamento della Fortezza-Verona (4,9 miliardi) va a Paola Firmi,
responsabile direzione tecnica di Rfi, mentre all’ad di Rete
ferroviaria, Vera Fiorani, vengono assegnati la Ferrandina-Matera (365
milioni), il potenziamento della Salerno-Reggio Calabria (2 miliardi) e
della Taranto-Potenza-Battipaglia (1,477 miliardi) e il completamento
dell’anello ferroviario di Roma (547 milioni). Il raddoppio della
Pontremolese (2,37 miliardi) va al responsabile dei lavori del Terzo
Valico, Mariano Cocchetti, mentre i 5,88 miliardi di opere sulla
Napoli-Bari e il pacchetto di interventi sulla Palermo-Catania-Messina
(8,7 miliardi) ricadono sotto la responsabilità di Roberto Pagone, capo
degli investimenti Area Sud Rfi.
Sempre in ambito Rfi, l’ex ad Maurizio Gentile viene incaricato dei lavori della linea C della metropolitana di Roma. E ancora alla responsabile Direzione dighe del Mims Angelica Catalano e ad altri due dirigenti spettano tutti i cantieri in campo idrico, mentre ai presidenti delle varie autorità portuali va la gestione dei lavori a Genova, Livorno e Palermo. Infine caserme e uffici del ministero dell’Interno sono assegnati ai Provveditori regionali delle opere pubbliche.
Recovery, priorità al Sud
In attesa delle seconda lista di opere da sbloccare, attesa a breve, ora al Mims si stanno mettendo a fuoco i progetti da inserire nel Recovery plan. Ieri Giovannini ha parlato di «circa 50 miliardi» di investimenti con un impegno particolare per il Sud che il ministro ha definito «senza precedenti».
LA STAMPA
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