Draghi: “Il governo prende un rischio ragionato, riaprono le attività all’aperto. Usciremo dal debito con la crescita”

E aggiunge: «Dopo il via libera allo scostamento di bilancio di 40 miliardi, solo nel 2025 il deficit tornerà sotto il 3% del Pil, ma questa è una scommessa sulla crescita. Se la crescita ci sarà noi questa scommessa la vinciamo senza una manovra correttiva. Si esce dal debito attraverso la crescita, una crescita che vogliamo sostenibile e rispettosa dell’ambiente. E’ una scommessa sul debito buono – ha aggiunto Draghi – faremo debito ma ora questo debito deve essere investito bene. Gli investimenti sono stati bene individuati ora è necessario che siano ben attuati».

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Da qui, il cosiddetto ( meglio il così definito prudente) ottimismo del capo del governo. «Mi aspetto – sottolinea Mario Draghi –che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita che chi permetta di uscire dall’alto debito, dall’alto rapporto debito/Pil. Il rimbalzo è certo, non è sicuro quanto forte sarà». In punto è questo: riuscire a produrre la crescita. «La situazione del debito/pil sia una situazione che giudicata negli occhi di ieri sarebbe molto più grande, ma la pandemia ha reso legittimo la richiesta di alto debito». Insomma, nella sostanza: cos’è debito pubblico buono? Maria Draghi esemplifica con Alitalia. «Su alcuni dossier industriali aperti è stato creato debito. Per Alitalia il debito è buono solo se viene fatta una riforma della società tale che poi andrà avanti con le proprie ali e non avrà bisogno di essere continuamente sussidiata come negli ultimi 20 anni. Questo è debito buono. Il criterio per uscire dalla situazione di alto debito è produrre la crescita su cui puntiamo, non credo che la situazione sarebbe diversa se avessimo fatto 30 miliardi anziché 40. Con gli occhi di ieri sarebbe stato preoccupante, con gli occhi di oggi non lo è perché la pandemia ha cambiato tutto, le regole europee, i tassi di interesse sono crollati dal 3% allo 0,5 o addirittura negativi. Non è previsto – aggiunge il numero uno di Palazzo Chigi – che le regole tornino come era prima, vi sarà una discussione che durerà tutto l’anno prossimo e siccome tutti i paesi sono in una situazione simile si lavorerà a una soluzione di buonsenso per la riduzione del debiot/Pil».

LA STAMPA

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