Covid, l’importanza dei prossimi 5 giorni: ecco perché davanti a noi ora ci sono due scenari

L’esempio della casa allagata

Finché non abbasseremo il numero degli infetti attivi continueremo a contare centinaia di morti ogni giorno. Per dirla con una metafora, la fortuna in queste ultime settimane è che grazie ad una serie di misure siamo riusciti a raffreddare il paziente Italia. Si tratta del famoso «tesoretto» citato dal ministro Roberto Speranza nel corso della conferenza stampa di ieri, subito dopo il termine della cabina di regia. Tesoretto che ha un valore, l’indice di contagio Rt che è sceso molto ed ora è a 0,84 (era superiore a 1 quando, con l’impennata dei contagi per la variante inglese a febbraio il Paese era tornato in semi lockdown). Allo stesso tempo il numero degli infetti attivi è altissimo. E’ come se avessimo una casa allagata con un metro d’acqua. «Per svuotarla, portando via un centimetro al giorno serve tempo» spiega Battiston.

Ipotesi A e Ipotesi B

Che fare, dunque? Servirà aspettare. Perché gli effetti della riapertura delle scuole (che rappresenta il primo tentativo di allentamento da parte del governo Draghi dopo le chiusure di febbraio/marzo) ci faranno capire molto. «Abbiamo due ipotesi – spiega Battiston –. La prima: l’indice Rt fra 4 o 5 giorni sarà salito oltre a 1, aumenteranno i contagi e, di conseguenza, dovremo temporeggiare con le riaperture, anche quelle dei locali e dei ristoranti all’aperto come indicato dal governo. Ipotesi B: l’apertura delle scuole avrà avuto un basso impatto, l’indice non sarà saliti e grazie ai vaccini terremo sotto controllo l’indice di contagio. A quel punto la scelta di riaprire sarà stata corretta».

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Maggio mese cruciale

Due gli elementi che giocheranno a favore: la campagna di vaccinazione è certamente il primo: ieri sono state inoculate 347.279 mila dosi di vaccino. Ogni due giorni vacciniamo poco più dell’1% della popolazione e oggi possiamo dire che circa il 25% degli italiani è già ragionevolmente protetto. Di questo passo, maggio diventa un mese determinante. La questione del rischio di contagio che si abbatte grazie al fatto che viviamo maggiormente all’aria aperta dovrebbe fare il resto. Ma tutto, come detto, dipenderà dai dati che vedremo fra cinque giorni. Se si manterrà il calo nonostante l’apertura delle scuola, significa che la strada imboccata è quella giusta. 

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LA STAMPA

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