Pd, Serracchiani: “Noi facciamo la sinistra, la Lega invece mina il governo”
di Annalisa Cuzzocrea
ROMA – Debora Serracchiani, non pensa che nel governo la linea della Lega sulle riaperture stia pesando più della vostra?
“No. Credo che la decisione sulle riaperture, che seguono un rischio
ragionato, sia stata collettiva, sollecitata proprio dal presidente del
Consiglio e molto diversa dagli slogan lanciati dalla Lega, dalla
volontà di aprire a prescindere senza seguire alcuna logica”.
Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio per Open Arms.
Enrico Letta ha incontrato il fondatore Oscar Camps e ne ha indossato
la felpa. Quanto pensa potrà andare avanti un governo in cui siete
insieme?
“Salvini quotidianamente cerca di porre una distanza tra sé e il governo
che pure appoggia. Il segretario Letta fa un’altra cosa: stabilisce la
differenza tra destra e sinistra. Marca distanze politiche, senza
attaccare o minare il governo Draghi dentro cui siamo con lealtà, ma
portando la nostra agenda”.
Sull’immigrazione, la linea di Letta appare più avanzata di
quella che avete tenuto finora, ad esempio rivotando il finanziamento
della guardia costiera libica. Siete pronti a battaglie nuove come lo
Ius soli o è solo uno slogan?
“Il Pd sta maturando e pone oggi delle questioni di principio. La nostra
società è fatta da bambini, bambine, ragazzi, ragazze nati qui che
frequentano le nostre scuole, parlano la nostra lingua, i nostri
dialetti. Ci sembra assurdo che non si riesca a trovare su questo un
punto di equilibrio con le forze di centrodestra. È una legge che serve
al Paese, non a una parte. Abbiamo diverse proposte in commissione e
spero si possa continuare il lavoro. Comunque, è un impegno del Pd”.
Potrebbe essere un punto di frizione con un Movimento che
continua a essere né di destra né di sinistra. Che idee avete sulle
alleanze alle prossime amministrative e poi alle politiche?
“Il segretario ha detto che abbiamo bisogno di un centrosinistra nuovo che dialoghi con i 5 stelle.
Quando si è insediato ha oggettivamente cambiato molte cose, tra cui il
tema del maggioritario e della coalizione, sulla quale dobbiamo
lavorare perché si compatti e si allarghi”.
Andando a pescare dove?
“A tutto il campo del centrosinistra e verso quelle forze moderate che non si ritrovano nel sovranismo e nel nazionalismo”.
Calenda, Italia Viva, Forza Italia?
“Sui primi due certamente sì. Ora Forza Italia è nel centrodestra, il
tempo ci dirà che strada prenderà. Quanto al dialogo con il Movimento, è
importante, lo dimostra il fatto che Letta ha incontrato per primo
Conte. C’è un patrimonio costruito in questi anni da non disperdere”.
Per le amministrative, le primarie sono una soluzione o rischiano di trasformarsi in una trappola?
“Personalmente sono convinta dello strumento delle primarie,
che non servono a risolvere i problemi, ma spesso aiutano ad avviare
con forza una campagna che poi diventa quella delle elezioni. Penso
vadano usate con attenzione e buon senso a seconda del territorio, non a
prescindere. Dove i territori non le ritengono necessarie, non vanno
imposte”.
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