Niente vaccini per disabili e malati di cancro. La rabbia delle famiglie


Piattaforma
Intanto la piattaforma telematica regionale dell’Abruzzo è stata di nuovo aperta per consentire alle categorie dei fragili e dei disabili, non ancora iscritti, di poter finalmente presentare la manifestazione d’interesse per la vaccinazione anti coronavirus. Precisa l’assessore regionale alla Salute abruzzese, Nicoletta Verì: «Potranno aderire anche i caregiver e i familiari conviventi. Il sistema regionale di prenotazione è indipendente dalla piattaforma Poste, che consente le prenotazioni solo in base all’età, e le chiamate alla vaccinazione saranno gestite dalle Asl, sulla base del proprio modello organizzativo».

Penalizzati
Alla sessione primaverile del Consiglio Permanente, il cardinale Gualtiero Bassetti ha esortato le istituzioni  a «implementare la campagna vaccinale», offrendo anche la disponibilità delle strutture edilizie diocesane come «contributo di carità» per garantire «soluzioni accessibili» ai più fragili. Il rappresentante vaticano alle Nazioni Unite, poi, ha segnalato il rischio di penalizzare i deboli nell’accesso al vaccino, stigmatizzando ritardi e ingiustizie nei programmi di immunizzazione della popolazione. Don Aldo Buonaiuto si occupa di case famiglia vengono soccorsi, accolti e sostenuti i soggetti più fragili. Sostiene don Buonaiuto: «Rappresenta una grave ferita all’ethos democratico e alla tenuta etica della comunità vedere categorie professionali che si contendono la priorità nei piani vaccinali passando avanti a coloro che per età e condizioni di salute hanno più da temere dal Covid. La corsa al privilegio o al favore personale è tanto più umiliante quando a pagarne le conseguenze sono i fratelli e le sorelle maggiormente esposti al pericolo di non farcela a sopravvivere alla pandemia».  Prosegue don Buonaiuto: «Il prestigio non si misura in denaro accumulato o in corsie preferenziali illecitamente conseguite. Il Vangelo insegna a dare la giusta paga ad ogni operaio utilizzando il criterio dell’amore invece di quello del rilievo sociale. Chissà quanto se ne rende conto chi deve mettere un bollo su un documento da cui può dipendere una vita. Don Oreste Benzi, fondatore della nostra comunità, insegnava a non chiedere per pietà ciò che spetta per diritto. La dignità non si supplica».

LA STAMPA

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