Certificato vaccinale, le Regioni si organizzano con App e Smart-card: ecco come si andrà al cinema o al ristorante

di Diodato Pirone

In attesa che a metà giugno arrivi il certificato vaccinale dell’Unione Europea, per una volta alcune Regioni italiane cercano di anticipare Bruxelles. E’ il caso della Campania che ha iniziato la distribuzione di una tesserina plastificata dotata di un chip che certifica l’avvenuta vaccinazione del suo possessore. Da Napoli ne saranno distribuite circa 250.000 ad altrettanti cittadini campani che hanno ricevuto le due somministrazioni. Ma presto le preziose tesserine saranno milioni e consentiranno ai loro titolari di entrare in un cinema o in metropolitana o in un ristorante con la prova facilmente dimostrabile di essere immuni dal Covid.
Il telefonino (o la carta) e non la tesserina è la strada scelta dal Lazio per il suo pass. Nell’anagrafe regionale del Lazio sono già registrati circa 500.000 cittadini vaccinati. Oltre 75.000 hanno già scaricato sul loro telefonino o stampato su un foglio di carta la certificazione vaccinale con la quale possono dimostrare tutte le volte che ne hanno bisogno di aver ricevuto le due dosi.

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I VANTAGGI
I due certificati vaccinali regionali (e gli altri allo studio in Veneto, Lombardia o, sia pure solo parzialmente paragonabili, in Sicilia e Sardegna) si materializzano al momento giusto, visto che potrebbero coadiuvare la graduale riapertura delle attività di ristorazione e sportive in Italia.
E fanno un po’ da prova generale per quella che – da giugno – sarà l’ operazione covid free certificate su scala continentale, ovvero la nascita del certificato vaccinale che sarà distribuito a tutti i vaccinati europei sulla base delle medesime regole stabilite dall’Unione Europea. Perché aspettare giugno? «Perché in quel mese i vaccinati saranno moltissimi e dunque il pass non sarà in alcun modo discriminatorio verso chi, non per sua scelta, non avrà ancora potuto avere il vaccino», ha spiegato ieri il commissario europeo alle vaccinazioni Thierry Breton.
La card europea (che sarà distribuita dalle singole amministrazioni nazionali in due lingue, quella nazionale e l’inglese) sarà semplicissima da usare perché anche scaricabile sul telefonino.
In pratica dimostrerà l’immunizzazione di una persona con tre percorsi possibili: il vaccino; l’aver avuto il Covid almeno due mesi prima dell’emissione del certificato e dunque avere anticorpi naturali oppure l’aver fatto un tampone molecolare 48 ore prima.
Entrare in possesso del pass sarà facilissimo perché già oggi tutti i vaccinati vengono registrati presso anagrafi regionali e nazionali con estrema cura. L’anagrafe infatti registra oltre al codice fiscale, il vaccino somministrato per ogni singola persona, le date delle iniezioni, il braccio che ha ricevuto l’inoculazione e anche il lotto produttivo cui apparteneva il farmaco utilizzato. Dopo la seconda iniezione basterà scaricare i dati su una apposita App (forse per l’Italia potrebbe essere utilizzata Immuni) oppure stamparli su carta.
Evidenti i vantaggi su tutti i fronti a partire dai viaggi di lavoro e per turismo. Ad esempio Trenitalia che ha appena lanciato due convogli giornalieri Roma-Milano liberi da Covid (ma che si possono prendere solo dopo il tampone) potrebbe riservare alcune carrozze ai soli possessori del certificato. Così come alberghi o centri turistici potrebbero iniziare a lavorare solo con persone sicuramente vaccinate.

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