Già vaccinato con la seconda dose di Pfizer, contagiato dalla variante sudafricana: primo caso in Piemonte
paola scola
Come volontario del sistema di soccorso piemontese, è stato vaccinato a gennaio. E ha ricevuto anche la seconda dose di Pfizer. Eppure un cinquantenne, che abita tra Saluzzo e Pinerolo, ha contratto il Covid. È lui il primo caso di variante sudafricana isolata in Piemonte.
Asintomatico e in buone condizioni, l’uomo si è sottoposto a tampone di screening preventivo per motivi di lavoro in un presidio dell’Asl To4. Il campione per riconoscere la presenza di una variante è stato inviato al laboratorio dell’Istituto di Candiolo, dov’è stata sequenziata la «sudafricana». «La sorveglianza dimostra la nostra capacità di intercettare le varianti e contenere il contagio – spiega l’assessore regionale a Ricerca e Innovazione, Matteo Marnati -. Da quando si è diffusa la variante inglese, abbiamo subito attivato i laboratori con cui collaboriamo, perché procedessero alle campionature, come richiesto da ministero e Iss. Aver individuato la variante ha anche valenza positiva: i laboratori sono stati rapidamente in grado di rilevarla». L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi: «Abbiamo avviato la procedura per accertare se la persona vaccinata, ma contagiata, possa a sua volta essere contagiosa. Bisogna capire se possa ancora trasmettere il virus e in che misura. Con lo scenario delle varianti purtroppo siamo destinati a convivere, ma il monitoraggio in Piemonte permette di avere la situazione sotto controllo, mentre con le vaccinazioni combattiamo lo svilupparsi della malattia. La campagna è fondamentale».
Giovanni Di Perri, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’«Amedeo Savoia» di Torino: «Il vaccino protegge contro la malattia, meno contro l’infezione. In questo specifico caso, l’essere stato vaccinato può essere la verosimile causa del fatto che l’infezione è asintomatica. Le infezioni nei vaccinati sono di durata più breve di quelle naturali. La persona è già vaccinata con Pfizer, che è noto dare protezione discreta contro la variante sudafricana. La circolazione di varianti è sotto monitoraggio molecolare, per verificare il grado di diffusione nel tempo».
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