Magrini (Aifa): “Se le dosi scarseggeranno rivaluteremo i limiti d’età”

NICCOLÒ CARRATELLI

Su questa anomalia avete messo a lavoro un gruppo di esperti di coagulazione del sangue: risultato?
«Sono tra i migliori coagulologi italiani, si sono riuniti quasi tutti i giorni e domani (oggi, ndr) sarà pubblicato il documento frutto del loro lavoro. Hanno analizzato tutti i casi sospetti di trombosi finora denunciati in Italia, abbiamo chiesto per tutti un set di informazioni di laboratorio per avere una standardizzazione, aprire un registro e cercare di definire le cure migliori per futuri casi: ad esempio, non si deve dare l’eparina, ma altri anticoagulanti e associare le immunoglobuline ad alto dosaggio».

Nessuna indicazione possibile, però, su come prevenire questi eventi trombotici?
«Come detto, non ci sono fattori predisponenti, quindi non ci sono esami clinici da fare prima né valutazioni possibili su condizioni patologiche che uno sa o sospetta di avere. E non ci sono farmaci da assumere, prima o dopo la vaccinazione. Sono conclusioni già condivise dalla Società italiana per l’emostasi e la trombosi e dalla comunità scientifica internazionale».

Nell’incertezza, meglio evitare di usare J&J e AstraZeneca per vaccinare trentenni o quarantenni?
«Diciamo meglio negli anziani, per il momento, sapendo che potremmo anche usarli, se necessario: se avessimo solo questi due vaccini a disposizione, li daremmo senza esitazioni a tutti, perché i benefici superano di gran lunga i rischi. Ma nei prossimi mesi avremo anche altre opzioni, a fine maggio è attesa anche la registrazione del vaccino Curevac, che usa la tecnologia dell’RNA messaggero, come Pfizer e Moderna, e ha dati preliminari molto buoni».

Quindi non ci sarà bisogno di riconsiderare questa indicazione di somministrazione agli over 60?
«Non è da escludere, perché potremmo avere ulteriori dati su questi vaccini e le evidenze scientifiche sono sempre in progress. A livello europeo, la maggior parte dei Paesi si sta regolando come noi o li ha addirittura sospesi. In caso di necessità, comunque, si potrebbero tranquillamente usare anche nella fascia 50-60 anni».

Un paradosso ricevere le forniture più corpose di AstraZeneca e J&J quando avremo già finito di vaccinare gli anziani, no?
«È chiaro che avremmo voluto avere più vaccini prima, ma c’è stato un accaparramento senza esclusioni di colpi tra i Paesi e l’Unione Europea si è comportata in modo più solidale, a mio avviso. Avremo comunque più dosi in questo trimestre, anche grazie a AstraZeneca e J&J, che ci servono ora. Ma, del resto, AstraZeneca aveva promesso di consegnare 3 volte più vaccini di quelli che sono effettivamente arrivati. Se poi, a partire dall’estate, avremo un eccesso di vaccini, magari potremo cedere dosi ad altri Paesi in difficoltà».

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