Covid, il coprifuoco serve per ridurre i contagi? Che cosa dice la scienza
L’efficacia del coprifuoco
Ma dal punto di vista scientifico quanto è efficace la misura del coprifuoco per contenere la curva dei contagi? Le chiusure notturne servono a ridurre la mobilità sociale e di conseguenza la diffusione del virus ma la misura da sola non sembra funzionare. Si tratta di una restrizione che è stata utilizzata in guerra, nei disastri naturali, per sedare disordini ma non è mai stata applicata a un’epidemia. Ciò nonostante molti governi hanno imposto il lockdown notturno, un po’ per intuizione in base alla teoria che tenere le persone a casa dopo una certa ora impedendo loro di incontrarsi rallenterebbe la trasmissione virale. Tuttavia, concordato molti esperti, non è facile capire quanto sia efficace il solo coprifuoco dal momento che altre misure per contenere il contagio vengono adottate contemporaneamente: mascherine, lavaggio mani, distanziamento sociale. «Se vediamo benefici dopo un mese sarà per merito del coprifuoco o di tutte queste misure insieme?» dice Helen Boucher, specialista di malattie infettive al New York Times. Il professor Ira Longini esperto di biostatistica ed epidemiologia delle malattie infettive presso l’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida sostiene che le prove sull’efficacia del coprifuoco sono tutto fuorché evidenti. Maria Polyakova, economista dell’Università di Stanford, interpellata sempre dal New York Times chiede dei distinguo: se i locali sono chiusi non si può impedire a una famiglia di fare una passeggiata. Tenuto conto poi che il virus prospera al chiuso e la maggior parte dei contagi avviene proprio all’interno delle mura domestiche.
Effetto paradosso
Se a inizio pandemia poco si sapeva sull’utilità del coprifuoco, nel corso dei mesi alcuni studi sono stati portati avanti nel tentativo di dare una risposta. Una ricerca pubblicata su Science a gennaio ha analizzato i dati della provincia di Wuhan a inizio epidemia. I ricercatori hanno concluso che il coprifuoco e il lockdown hanno avuto un effetto paradossale: le restrizioni hanno ridotto la trasmissione all’interno della comunità ma hanno aumentato il rischio delle infezioni nelle famiglie. Più di recente uno studio svolto in Francia (Paese che ha adottato uno dei coprifuoco più duri al mondo) e pubblicato sulla rivista Eurosurveillance ha evidenziato che il coprifuoco, insieme alle altre restrizioni, ha ridotto l’indice di riproduzione dei ceppi storici di Sars-CoV-2 al di sotto di 1 (stabilizzando così le ospedalizzazioni), ma non è stato sufficiente a fermare la circolazione della variante inglese, che invece si è invece diffusa in modo esponenziale. Secondo l’analisi quindi il coprifuoco può effettivamente ridurre il numero di casi e di ospedalizzazioni ma da solo non basta ad evitare una nuova ondata.
Coprifuoco come mascherine
Il sito You Trend Lorenzo Ruffino propone una carrellata di studi che suggeriscono come il coprifuoco aiuti a contenere l’epidemia anche se, come già detto, non esiste una risposta chiara. Una ricerca britannica ancora in fase di preprint che ha analizzato i dati di diverse zone di sette Paesi europei ha concluso che il coprifuoco ha un effetto «moderato ma statisticamente significativo» perché porta a una riduzione dell’indice di riproduzione Rt del 13%, con un effetto molto simile all’uso delle mascherine nei luoghi pubblici (e comunque maggiore di quello che si ottiene chiudendo le scuole o i luoghi di svago e intrattenimento che evidenziano una riduzione dell’indice di Rt sotto il 10%).
Il caso anomalo di Tolosa
Un’altra ricerca francese ha studiato che cosa è successo a Tolosa tra il 1° e il 15 gennaio, con coprifuoco dalle 2o e tra il 20 e il 24 gennaio con coprifuoco anticipato alle 18. Secondo i ricercatori il coprifuoco alle 20 ha avuto l’effetto di ridurre la circolazione del virus del 38% , mentre la chiusura anticipata avrebbe accelerato la circolazione del virus. Secondo gli studiosi anticipare il coprifuoco può causare assembramenti nei supermercati: le persone si precipitano tutte insieme a fare la spesa prima dell’inizio delle restrizioni, innescando l’effetto contrario a quello desiderato. Ancora in Francia una ricerca non ancora sottoposta a revisione paritaria ha evidenziato che il coprifuoco in autunno ha contribuito a rallentare l’epidemia, soprattutto tra gli over 60. Nella popolazione tra 0-19 anni il coprifuoco non ha avuto alcun effetto (ha invece funzionato il lockdown).
L’efficacia del coprifuoco è più lenta
I ricercatori dell’Università di Deft nei Paesi Bassi hanno condotto una serie di simulazioni per capire l’impatto delle varie restrizioni. Uno dei ricercatori, Amineh Ghorbani, ha spiegato che «Il coprifuoco notturno aiuta a evitare che il numero di infezioni salga alle stelle e può quindi contribuire a limitare il sovraccarico degli ospedali ma a differenza di un lockdown completo ha bisogno di un periodo più lungo per essere efficace e da solo non basta, andrebbe adottato insieme ad altre misure restrittive. Dopo tre settimane, ad esempio, il blocco potrebbe essere allentato, ma il coprifuoco dovrebbe rimanere in vigore per poter mantenere più a lungo l’effetto positivo delle severe restrizioni».
Che cosa è successo in Canada
Il vantaggio del coprifuoco è stato studiato anche in Canada: le limitazioni notturne sono state imposte in Quebec ma non nell’Ontario, due regioni confinanti. In Quebec la riduzione della mobilità è calata del 31% rispetto all’Ontario (a Montreal addirittura del 39%). Jay Kaufman, un epidemiologo presso la McGill University di Montreal ha dichiarato a DW: «Per il coronavirus il Quebec ha avuto un carico di lavoro stabile o in diminuzione nella maggior parte degli ultimi mesi, mentre altre province canadesi stava aumentando». Tutto merito del coprifuoco? Difficile. Molti fattori entrano in gioco come il controllo della pandemia attraverso test regolari, il tasso di vaccinazione, l’apertura o no delle scuole. Tuttavia quando il coprifuoco a metà marzo è stato posticipato alle 21,30 invece che le 20 il numero dei casi è nuovamente aumentato. La sottile linea tra costi e benefici è tutta da calcolare.
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