Parisi: «Quando vaccineremo gli over 77 i decessi caleranno a cento al giorno»
Primo obiettivo, mettere in sicurezza gli over 60 entro giugno. Secondo, immunizzare l’80 per cento della popolazione entro settembre. Terzo, prepararsi a ricominciare, in autunno, con una nuova campagna di vaccinazione. Senza dimenticare che, immunizzata l’Europa, non si può tralasciare il resto del mondo, e non solo per altruismo. Giorgio Parisi, docente di meccanica statistica dell’Università Sapienza di Roma e presidente dell’Accademia dei Lincei, è ottimista, con cautela, e ragiona sull’impatto della campagna di vaccinazione sulle prossime riaperture.
Non si preoccupa tanto delle riaperture, il professore, ma di un altro aspetto: «La vera questione è il controllo degli effetti delle aperture. Se non siamo in grado di verificare per tempo cosa succede, allora rischiamo. Dobbiamo capire quanto gli alunni contagino genitori. Quanti clienti diffondono il virus. È fondamentale riattivare il tracciamento». Detto questo, i vaccini, spiega, sono l’arma migliore che abbiamo: «L’uso dei farmaci va a rilento, perché i virus, a differenza dei batteri, sono minuscoli e variano spesso. Spero molto nei nuovi anticorpi monoclonali studiati in Italia da Rino Rappuoli. Quelli attuali vanno dati entro due giorni dall’insorgere della malattia, si somministrano solo in ospedale e con un’infusione che dura un’ora e mezza». Meglio i vaccini, per ora.
Ed eccoci al primo step: «Fino a un mese fa, i due terzi delle vittime avevano più di 77 anni. Una volta vaccinati loro, passeremo automaticamente da 300 decessi al giorno a 100». Se si considera che tra gli under 50 le vittime sono poco più dell’un per cento, appare evidente che più la campagna avanza per età, più si riducono le vittime. Non solo: «La riduzione del numero di ricoveri, superiore a quella delle terapie intensive, dimostra i primi effetti sui più anziani, che difficilmente finiscono intubati». Per Parisi l’immunità di gregge si raggiunge con l’80 per cento della popolazione immunizzata. Ma per far questo bisogna vaccinare il 90 per cento dei cittadini: «Sì, perché i vaccini, mediamente, hanno un’efficacia del 90 per cento. E quindi per arrivare all’80 per cento della popolazione bisogna vaccinarne il 90». Il 90 della popolazione sopra i 16 anni? «No, degli over 12. Ci sono già studi che dicono come i vaccini proteggano dai 12 ai 16 anni. Sotto i 12, vedremo. Non è detto che sarà necessario proteggerli, visto che a quell’età il Covid fa meno danni dell’influenza».
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