Recovery, superbonus fino al 2023 solo per le case popolari. Rabbia di M5s e Forza Italia. Abilitazioni, basterà la laurea
Tra le missioni del Pnrr trova spazio anche la “riforma delle lauree abilitanti”, che nell’ultima bozza “prevede la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni – si legge nel testo -, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, con ciò rendendo semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati”. E’ un progetto a cui hanno lavorato gli ultimi due ministri e che aveva trovato lo scorso ottobre un primo passaggio in un disegno di legge che prevede sedici lauree professionalizzanti sia di area medica (Odontoiatria e Psicologia, per esempio) che più propriamente di carattere tecnico-professionale (edilizia, agraria, industriale e dell’informazione).
Aule cablate e formazione obbligatoria per gli insegnanti
Il Pnrr destina 31,9 miliardi all’istruzione e alla ricerca, ovvero il 17% del totale. Le risorse – si legge nel documento di sintesi messo a punto dal Mef – saranno finalizzate a “rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e Stem, la ricerca e il trasferimento tecnologico”.
Tra risorse in essere e nuove, 10,57 miliardi sono per il miglioramento qualitativo e l’ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione (di cui 4,60 per il piano esili nido, scuole materne e servizi di educazione-cura per la prima infanzia); 7,6 miliardi per l’ampliamento e il potenziamento delle infrastrutture, di cui 2,10 miliardi destinati alla Scuola 4.0 e 3,90 miliardi per la messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica. Si parla di istituti “moderni, cablati e orientati all’innovazione grazie anche ad aule didattiche di nuova concezione”. Ancora, 0,50 miliardi sono per la didattica e le competenze universitarie avanzate. Infine, 0,83 miliardi per il miglioramento dei processi di reclutamento e formazione degli insegnanti: nascerebbe, così, la formazione obbligatoria, terreno di scontro con i sindacati.
Il tutto nell’ambito della missione istruzione alla componente “aumento dell’offerta di servizi”, che ha a disposizione complessivamente 19,88 miliardi. Tra le voci anche la costruzione o l’adeguamento strutturale di “circa 900 edifici da destinare a palestre o strutture sportive” anche per contrastare la dispersione scolastica.
Infanzia, 228 mila posti in più per gli asili
Sul fronte dell’infanzia il piano prevede di aumentare di 228 mila posti l’offerta per la prima infanzia, di cui “152.000 per i bambini 0-3 anni e circa 76.000 per la fascia 3-6 anni” e si programma la “costruzione o la ristrutturazione degli spazi delle mense per un totale di circa 1.000” scuole per spingere il tempo pieno.
Il tutto nell’ambito della missione istruzione alla componente “aumento dell’offerta di servizi”, che ha a disposizione complessivamente 19,88 miliardi. Tra le voci anche la costruzione o l’adeguamento strutturale di “circa 900 edifici da destinare a palestre o strutture sportive” anche per contrastare la dispersione scolastica.
Dopo il piano il decreto semplificazioni
Un aiuto, in questo senso, dovrebbe arrivare presto. Dalla bozza del Pnnr si evince poi che dopo il piano arriverà il decreto sulle semplificazioni che introdurrà “una normativa speciale” sui contratti pubblici, una semplificazione dei controlli della Corte dei conti sui contratti, la proroga della limitazione della responsabilità per danno erariale, l’introduzione di una speciale “Via statale” per le opere del Pnrr e l’ampliamento delle autorizzazioni tramite il Provvedimento unico in materia ambientale, la rimozione degli ostacoli al Superbonus.
Treni veloci, 25 miliardi in campo. Restyling per 48 stazioni
Sul fronte dei trasporti è massiccio l’intervento in materia ferroviaria. L’obiettivo messo nero su bianco dal piano, e per i quali vengono stanziati circa 25 miliardi, è dimezzare i tempi per il via libera ai progetti e tagliare le ore di viaggio da Nord a Sud ma anche da Est a Ovest dell’Italia, per trasferire su ferro fino al 10% dei passeggeri e il 30% delle merci. Per realizzare nei prossimi 5 anni “un sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile” si guarda all’Alta velocità ma anche alle ferrovie regionali, all’aumento delle capacità dei principali nodi ferroviari in 12 aree metropolitane e al restyling di 48 stazioni.
Concorrenza, entro metà luglio la legge
Nel capitolo dedicato alle riforme si spiega che la legge annuale sulla concorrenza introdotta nel 2009 dovrà essere effettivamente presentata ogni anno. La prima arriverà entro il 15 luglio 2021 e conterrà misure per la “realizzazione e gestione di infrastrutture strategiche, la rimozione di barriere all’entrata nei mercati, la concorrenza e i valori sociali”. Si specifica che la legge “deve anche essere uno strumento per il potenziamento della sostenibilità ambientale e lo sviluppo di energie rinnovabili”. Il governo punta in particolare ad incentivare le gare per i servizi pubblici, compreso il Tpl.
REP.IT
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