Al ristorante fino alle 22, ecco perché non si può fare. Sul coprifuoco è scontro Pd-Lega

di Monica Guerzoni, Fiorenza Sarzanini

Violare il coprifuoco alle 22, sperando di poter mostrare lo scontrino del ristorante alle forze dell’ordine, non si può. Il Viminale lo ha chiarito con una circolare inviata a prefetti e questori, per precisare l’applicazione delle nuove norme, che hanno suscitato polemiche politiche e interpretazioni a volte forzate.

«Il decreto legge in vigore dal 26 aprile ha confermato la permanenza del limite orario gli spostamenti tra le 22 e le 5», chiarisce il ministero dell’Interno.

Il caso è nato da una dichiarazione della ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini che in un’intervista al quotidiano Il Messaggero ha detto: «Chi va al ristorante può stare seduto fino alle 22 e poi tornare a casa senza rischio di incorrere in sanzioni».

In realtà la norma impone che non si può stare fuori dalla propria abitazione e dunque ci sarà tolleranza per casi particolari ma la circolare del Viminale esclude che si tratti di una regola. E anzi sollecita controlli proprio nei luoghi della movida e all’uscita dei locali.

Sul coprifuoco si registra fortissima tensione all’interno della maggioranza. Il segretario del Pd Letta si è detto «stupito» per l’ultima iniziativa promossa da Salvini, quella di raccogliere online le firme contro la chiusura alle 22. «Se un partito di maggioranza non vuole stare al governo, non ci deve stare. – è l’ammonimento del segretario dem dagli studi di «Mezz’ora in più» su Rai3 –
Cade il governo? Spero di no. Mi stupisce Salvini che partecipa a una raccolta firme contro il coprifuoco decisa dal governo dove siede». A stretto giro arriva il tweet del leader leghista: «Il segretario del Pd Letta non si fida degli italiani e li vuole tenere ancora chiusi in casa. Io mi fido degli italiani e vorrei che tornassero a vivere, lavorare, sorridere».

CORRIERE.IT

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