Recovery Plan: Palazzo Chigi, è un piano epocale. Dall’istruzione alla rivoluzione verde, ecco tutte le voci del Pnrr
di Ce.Do.
Il prossimo step è fissato per lunedì 26 aprile quando il presidente del Consiglio Mario Draghi è atteso alle 16 alla Camera per le comunicazioni in vista della trasmissione del Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione Europea con la replica e le dichiarazioni di voto finale previste per martedì 27, alle 11. E, alla vigilia del primo esame parlamentare del Recovery Plan, il governo ha riassunto i tasselli principali del documento nel messaggio con cui il testo viene inviato al Parlamento, a cominciare dall’impatto complessivo del Pnrr, stimato in circa 16 punti percentuali fino al 2026, mentre per il sud, l’impatto previsto è di circa 24 punti percentuali, con un investimento significativo sui giovani e le donne. Ecco i punti delineati nella nota di Palazzo Chigi.
Investimenti per 221, miliardi
Il Piano si inserisce all’interno del programma Next Generation Eu (Ngeu), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.Il Piano italiano prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del Ngeu. Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile. Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro.
Palazzo Chigi: «È un intervento epocale»
Il Piano include inoltre un corposo pacchetto di riforme, che toccano, tra gli altri, gli ambiti della pubblica amministrazione, della giustizia, della semplificazione normativa e della concorrenza.Si tratta di un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale. Il Piano ha come principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e contribuisce in modo sostanziale a favorire l’inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali.Nel complesso, il 27 per cento del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10 per cento alla coesione sociale.
La prima missione: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
Il Piano si organizza lungo sei missioni.La prima missione, “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, stanzia complessivamente 49,2 miliardi – di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo.I suoi obiettivi sono promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura. Gli investimenti previsti nel piano assicurano la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese. In particolare, portano la connettività a 1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9mila edifici scolastici che ancora ne sono privi, e assicurano connettività adeguata ai 12mila punti di erogazione del Servizio Sanitario Nazionale. Viene avviato anche un Piano Italia 5G per il potenziamento della connettività mobile in aree a fallimento di mercato.Il Piano prevede incentivi per l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, e rafforza le infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, ad esempio facilitando la migrazione al cloud. Per turismo e cultura, sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive.
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