Recovery, Draghi: “E’ la chiave del destino del nostro Paese”. Ecobonus fino al 2023 e poi: “Se cresce il Sud, cresce l’Italia”
Tra le misure il premier si è soffermato anche sull’ecobonus del 110%: «Non c’è nessun taglio. Scade nel 2022, ma il governo si impegna a prorogarlo fino alla fine del 2023 con la legge di Bilancio». Nel complesso le risorse garantite dal piano di ripresa della Ue sono pari a 191,5 miliardi a cui si aggiungono ulteriori 30,6 miliardi di euro per il finanziamento di un Piano nazionale complementare e altri 26 miliardi fino al 2032 «da destinare alla realizzazione di opere specifiche. E’ poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, utilizzate nell’ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti per 15,5 miliardi. Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro».
Una misura che dovrebbe avere «effetti significativi sulle principali variabili economiche: nel 2026 il Pil sarà di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a uno scenario di riferimento che non tiene conto dell’attuazione del Piano. Ne beneficia anche l’occupazione che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026» dice Draghi spiegando come le riforme ipotizzino «un’elevata efficienza degli investimenti pubblici effettuati, ma non quantificano l’ulteriore impulso che potrà derivare dalle riforme previste dal Piano e per quanto riguarda l’occupazione femminile e giovanile non tiene conto della clausola di condizionalità trasversale a tutto il Piano».
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