India, New Delhi senza ossigeno: corpi cremati nelle strade, aiuti dai nemici
Chi ci riesce, la sera si addormenta con la morte negli occhi a New Delhi e
dintorni. Centinaia di pire di legno accatastate bruciano, del tutto
illegali, lungo le rive della Yamuna che attraversa la città. «È il nostro Olocausto» denuncia la commentatrice Rini Khanna, nel Paese dove si registrano oltre 2.800 morti al giorno.
Circolano immagini di parenti svenuti o con le mani sul viso,
straziati. Tanti ormai non escono nemmeno più di casa in cerca di
soccorso, sanno che nessuno li aiuterà: negli ospedali i letti sono
esauriti da giorni. Soprattutto manca l’ossigeno: respirare è diventato
un lusso, si muore soffocati.
Fuori controllo
Dopo cinque giorni di fila con 350 mila nuovi casi al giorno il malandato sistema sanitario indiano è al collasso. Per arginare una pandemia ormai fuori controllo ieri il governo ha suggerito di indossare la mascherina anche in casa. E pensare che fino a qualche settimana fa molti leader politici non la mettevano nemmeno nei loro comizi oceanici.
Al fronte
La confusione è tale che persino molte persone abbienti non riescono a ottenere medicine per
i propri cari. Alcuni hanno «sospeso» la propria vita per dare una
mano. Come la fotografa Debahuti Chowdhury che a Varanasi sta lavorando
come volontaria in un ospedale. «Mi sento al fronte — dice — stiamo
assistendo a un incubo senza fine». Sempre nella città sacra indù,
Shivam Sareen che faceva la guida turistica ora coordina gli aiuti e
chiede sostegno agli amici all’estero.
Critiche e censura
Appelli per medicinali e ossigeno affollano i social, invasi anche da
video strazianti di malati boccheggianti sdraiati per strada. Ieri il premier Modi,
sott’attacco per la gestione della pandemia, ha ordinato ai social
media di oscurare i post critici, definendoli tentativi di creare il
panico. Alla sofferenza diffusa si sono aggiunte rabbia e indignazione.
«Per lui è più facile far rimuovere i tweet che assicurare rifornimenti
di ossigeno» polemizza Aftab Alam, professore di scienze politiche
all’università di Delhi.
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