Italia in bilico tra rischi e tanta voglia di vivere: “Tutto pieno ovunque”
Ovunque dehors montati e smontati come non ci fosse domani. A Napoli – e dove, se no – tavolini ricavati nei vicoli, incappucciando con ripiani di legno i paletti anti parcheggio sul marciapiede. A Roma ha riaperto l’88% dei locali con posti fuori. Folla a Testaccio. C’è anche chi riapre senza poterlo fare: centinaia di disobbedienti apparecchia al chiuso «ma in sicurezza» come dice, bontà sua, un oste di Domodossola. A Firenze protestano i lavoratori della filiera dei matrimoni. A Genova i ristoratori con tavolini e ombrelli intorno alla fontana di piazza De Ferrari.
Meteo insolente almeno quanto il virus. Bora a Trieste. A Torino prime beffarde gocce all’ora di pranzo, a Milano a quella dello spritz. Rinunciare? Giammai. Benché costretto ad anticipare il drink causa coprifuoco, il dio dell’apericena, oggi, è più forte di Giove Pluvio. Figuriamoci se lo spaventa Crisanti.
LA STAMPA
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